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relazioni

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Dolomiti - Fanes
Degli Alpini ferrata - Col dei Bos
2559 m
Passo Falzarego – Col Gallina 2050 m
600 m
5 h
media/difficile
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rifugio Col Gallina 2050 m

Breve ferrata ottimamente attrezzata nel 2007. Risale il versante SO del Col dei Bos seguendo le naturali conformazioni della parete. Verticale ed impegnativo l’inizio seguito da tratti anche esposti ma sempre perfettamente attrezzati. Vasto panorama dalla cima sulle montagne circostanti e altre significative cime più lontane.

Da Cortina sulla strada che porta a passo Falzarego, poco prima del valico, si parcheggia in ampia zona presso il bar da Strobel opposto al rif. Col Gallina (2050 m).

Dal parcheggio presso un grosso masso l’indicazione porta a risalire brevemente a nord est ad immettersi sul 423 che prosegue a destra costeggiando poco al di sotto le Torri di Falzarego. Quando la parete si avvicina si passano alcuni ruderi militari e si apre la vista sul sentiero di discesa lungo il canalone che si attraversa fino alla base dello spigolo SE del Col dei Bos dove si intravvedono subito le prime funi (2200 m – 0.30’).
La verticale paretina iniziale costituisce la parte più impegnativa, giustamente a scoraggiare gli incauti. Pochi metri di fune verticale seguita da un traverso ed il superamento di altra paretina con una delle rare staffe del percorso al cui termine alcuni gradoni coperti di ghiaie possono creare problemi per cadute di sassi proprio sopra l’attacco. Si prosegue con linea diagonale per un caminetto assecondando brevi cenge e superando qualche spuntone. La successiva parete supera alcuni gradoni esposti ma ora la progressione è più facile. Pochi passi su mughi e comode tracce ci portano leggermente sopra il canalone di discesa per poi risalire ancora più direttamente; ci si alza ancora su un pendio poco ripido e si affronta un esposto quanto breve traverso a destra aggirando poi uno spigolo e sormontando un gradone. Ancora in salita su caminetti a salire su una panoramica spalla erbosa dove si interrompono momentaneamente le attrezzature. Un’altra parete si supera in diagonale e dopo qualche elementare passo su sentiero ci si alza ancora sulle divertenti rocce scalinate lungo una linea tanto ideale quanto diretta.
Lo sviluppo successivo è chiaramente visibile sulla roccia: a sinistra su facile traverso, qualche passo in salita ed ancora a sinistra seguendo la logica prosecuzione delle funi. Ora a destra in costante ma mai eccessiva esposizione e sempre su rocce ben appigliate superando un breve tratto verticale e aggirando uno spigolo su facile cengia. Ancora pochi passi
ripidi portano al culmine di un grosso spuntone dal quale si scende lungo la cresta degradante e dove termina il presente tratto attrezzato nei pressi di una forcella con ometto. Oltre la forcella riprendono le funi e si salgono le divertenti balze rocciose solo in parte ripide con linea alquanto diretta. Si resta appena a sinistra di un caminetto incassato dove la roccia offre bei appigli sino agli ultimi passi attrezzati su facile camminamento sbucando sul vasto terrazzo erboso. Una facile (se libera da neve) traccia porterebbe a tagliare in falsopiano verso la vicina forcella ma è preferibile seguire il facile sentiero che in pochi minuti guida in modesta ascesa verso la visibile e scarna croce della cima (2559 m – 2.30’).
Il panorama abbraccia completo Lagazuoi, Fanes, Ciaval, Ciastel e Furcia Rossa, Val Travenanzes, Tofana di Rozes per citare le più vicine.

Si prosegue oltre la croce sul pendio nord appena poco ripido a scendere sulla vicina forcella (2484 m), dove una evidente e ben marcata traccia riporta ripidamente lungo il canalone nei pressi dell’attacco e quindi al PP (2050 m – 1.00’).
Consigliamo invece la prosecuzione - solo inizialmente in leggera salita - sulla vicina e piatta sommità della Zima de Fouzargo lungo vecchie trincee e postazioni di guerra; quindi a N oltre una croce a scendere velocemente il facile pendio verso l’ampia forc. Travenanzes, strategico incrocio di sentieri (2507 m). Scendere la conca sul 402 puntando ad aggirare la base del Lagazuoi, sul comodo sentiero tracciato con numerosi tornanti oppure lungo la pista da sci. All’altezza del sottostante visibile sentiero 423 vi si perviene tagliando brevemente una pietraia, quindi a destra ed alla successiva traccia a sinistra fino al PP (2050 m – 1.10’).

Molto probabilmente la migliore tra le ferrate di recente costruzione. Mai forzata, né banale e costruita con tutti i migliori criteri. La visione sulle montagne tutt’attorno è immensa. Le funi quasi mai necessarie per la progressione. La discesa diretta sul canalone va intrapresa solo se le condizioni della neve lo permettono oppure con attrezzatura.
Da evitare i fine settimana ed i periodi estivi turistici. Imbragarsi lontano dall’attacco in quanto è facile la caduta di sassi dopo la prima rampa più difficile.

Da forc. Travenanzes: 1020 a N per biv. Della Chiesa/Fanes - 401 a N per Ciaval/Furcia Rossa/Val Travenanzes – ad O per Lagazuoi - 402 ad E per Tofana di Rozes

2013
Luca, Danilo, Carlo, Giampiero e Michele
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