SomariTeam
relazioni
relazioni

L'Amariana è una salita obbligata per gli appassionati e per chi voglia conoscere da un pulpito privilegiato tutte le AlpiPrealpi Carniche e Giulie; risulta essere il punto probabilmente più centrale e panoramico per una visione di tutto l'arco montano del Friuli. La traversata lungo la cresta est è piacevole e comporta solo una lunga discesa peraltro molto godibile.
Dall’autostrada A23 uscita Carnia-Tolmezzo si gira a sinistra entrando in Amaro salendo diritti sopra l’abitato e ci si dirige verso la stretta valle tra le alture del Cuel Feltron, il Chiastel Grand ed il Chiastelut, propaggini meridionali dell’Amariana. Alla prima svolta è possibile salire al PP anche per segnavia 414 mentre per il prosieguo si percorrono i numerosi tornanti della stretta stradina asfaltata - 7 km - che portano presso il Cristo di Forca dove si parcheggia su apposito spiazzo (980 m).
Dal parcheggio pochi metri a ritroso dove il sentiero stacca a sinistra - tabella Amariana - sul 414 e si alza abbastanza ripidamente su buona traccia nel bosco. Dapprima si seguono i camminamenti su tornantini più ampi, quindi spostandosi appena verso est, con vedute sulla sottostante valletta percorsa dalla stradina, si passa sotto alcune pareti con larghe placche levigate seguite da un’altra serie di tornantini più ravvicinati ma altrettanto ripidi fino ad un terrazzino panoramico presso un grande albero isolato (1350 m – 0.45').
E' ben visibile ora la cresta sommitale dell'Amariana con il largo intaglio che porta alla forcella intermedia. Si continua appena in salita seguita da un piacevole tratto pianeggiante ancora verso est che conduce ormai all'aperto sotto un lungo ed ampio pendio. Ora a sinistra in diagonale verso una spalla rocciosa e successivamente da una sponda all'altra del pendio su ampi tornanti a risalirne la pendenza sino a portarsi, dopo l'ultima tornata, sopra una spalletta erbosa ormai a ridosso del canale terminale. La traccia diventa ormai sassosa ma pur sempre comoda anche se diretta e ripida. Uno sbarramento roccioso si supera con un passo di I ed un canalino di sassi seguito dalla risalita di un irto pendio su camminamento ben marcato. Con una svolta a destra si approccia il canale verso la parete di sinistra e dove si restringe e si accentua la pendenza si accosta la marcata cresta rocciosa sulla destra restandone appena al di sotto dove inizia la fune che accompagna la risalita. Seguirne lo sviluppo pressoché lineare oppure tenere il lato sinistro del canale dove l'originale sentiero si svolge su gradoni di sassi e balze meno comode. Senza problemi di direzione si asseconda la naturale ascesa del canale quasi sempre accompagnati dalla fune per eventuale sicurezza puntando all'ormai evidente quanto visibile forcella terminale. Dove il canale si allarga inaspettatamente e si divide tagliato da una corposa lama rocciosa, se ne segue il lato sinistro per gli ultimi metri attrezzati, o appena poco più a sinistra, sino alla comoda forcella. Da questa a sinistra ancora per qualche metro accompagnati dalla fune su scalinamenti e roccette, quindi con le ultime risalite sulla comoda ed aperta cresta terminale in piano sino alla cima principale (1905 m – 1.20').
Il panorama è immenso. Dalla sottostante pianura friulana e le sue prossime cime, ad ovest Alpago e Dolomiti, Peralba e dietro le alpi austriache. A nord il Coglians ed i vicini Sernio e Creta Grauzaria. Ad est Montasio, Jof Fuart, Canin ed il più lontano Triglav.
Dalla cima si percorre a ritroso il sentiero fino alla vicina forcella e per il sentiero di salita si ritorna velocemente al PP (980 m – 1.40').
Per la variante della traversata integrale si prosegue oltre la forcella sul 415 per qualche passo in salita sull'anticima est dove inizia la comoda e panoramica traversata quasi sempre in leggera discesa. Si resta sempre sul filo di cresta peraltro comodo e largo su piacevole passo verso est. Si ignora una prima deviazione a sinistra (segnavia blu-rosso) che resta la vecchia traccia che si ricongiunge più sotto e restando sulla cresta si continua nella stessa direzione. Si intravvede già il prosieguo del sentiero più sotto in aperto crinale a destra della fascia boscosa. Poco prima dell'ultimo colle lungo la traversata si devia a sinistra in versante nord su passi più ripidi e con attenzione se umido. Ci si abbassa da subito ripidamente e dopo alcuni brevi traversi ed altre calate si tocca il tratto in piano visto da sopra dove sbuca anche la vecchia deviazione di cui sopra; ancora qualche minuto sul crinale sino alle indicazioni per il vicino biv. Plan d'Aiars (1475 m – 0.50').
Si lascia ora a sinistra la linea di cresta per tagliare in diagonale il pendio sinistro dove la traccia ritorna a N scendendo nel bosco dapprima in diagonale quindi su una serie di tornanti perdendo presto quota. Dopo l'ultima svolta a destra i poco marcati segnavia sugli alberi puntano ad E in diagonale seguendo le curve del pendio a tratti anche ripido guidando velocemente presso la bella radura del ricovero Monte Forcella (1098 m – 0.50').
Dalla casera ora sul versante S dove si ci abbassa marcatamente ma sempre su piacevole ed agevole traccia. Si accosta un’aperta radura presso uno stallo ed uno stagno per rientrare nel bosco. Più sotto, dopo una serie di tornanti, si lasciano altre costruzioni a destra e facendosi accompagnare dalla sempre godibile traccia ci si cala in pendenza a sbucare su una stradina con parcheggio dove una tabella con indicazioni per l'Amariana segnala la fine della discesa (260 m - 1.00').
Massiccia formazione isolata come peraltro molte delle cime circostanti, dalla quale viene regalato un mirabile panorama a tutto campo. L’altitudine contenuta consiglia una percorrenza con temperature fresche. Attenzione al canalino finale che, seppur attrezzato e di bassa difficoltà, trattiene facilmente neve, cosa che rende difficoltosa la salita ad inizio stagione. Se la discesa avviene per la stessa via di salita l’impegno orario ed il dislivello restano contenuti, mentre per la traversata integrale prevedere due auto. In tal caso la discesa, seppur comoda ed ampiamente godibile, comporta quasi 1700 metri. La lunghezza della traversata è di circa 6 km.
Dalla cresta sotto la cima: 415 ad est per Cuel di Spirual/Lavaron/Amaro
Dall’Amariana: 443 a nord per biv. Cimenti/Illegio
