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Anello sulla dorsale alta del Cansiglio lungo gli unici due accessi ovest dal Fadalto. Salita ripida ed a tratti impegnativa sino al bivacco. Panorama mirabile dallo spiazzo del ricovero e suggestivo il bosco di faggi lungo la dorsale. Il rientro sul sentiero del Gaviol è meno impegnativo ma alcuni tratti appena esposti sono assicurati con brevi funi.
All’uscita dell’autostrada Fadalto-Santa Croce a destra per due tornanti quindi su stradina asfaltata ancora a destra in loc. Crosera dove presso un ampio spiazzo e crocevia di mulattiere con tabelle si parcheggia (481m).
Si tralascia l’indicazione del 949 a sinistra e si imbocca a destra un’ampia mulattiera che presto si restringe a semplice camminamento le cui evidenti tracce portano ad incrociare poco sopra una sterrata nei pressi di evidenti colate di sassi. Sin qui più lungamente anche seguendo le indicazioni del 949 dal PP per seguire successivamente un lungo tornante a destra.
Si segue la comoda rotabile che accostato un colle a sinistra tende ora decisamente a sud guadagnando poco in dislivello ma portandosi verso il centro dell’alta dorsale in ombra. Poco oltre una casera alla nostra sinistra si segue il ramo sinistro di una biforcazione per pochi minuti sino ad un evidente segnavia che arriva da destra e costituisce l’accesso iniziale da
valle del 1046. Qualche metro oltre a sinistra le indicazioni del suo proseguimento ora direttamente nel bosco (610 m – 0.30’).
I segnavia, ora ben chiari e distanziati, guidano su tornanti ripidi ma pratici passando accanto una pozza segnalata come Fontana dei Mur. Il Mur lo si intravvede poco sopra: una singolare muraglia che taglia il pendio boscoso. Lo si accosta al suo limitare destro e lo si sormonta su fragili roccette. A destra siamo al limitare di uno scuro colatoio in questo punto
ancora largo e spesso innevato ad inizio stagione. I segnavia se ne tengono a breve distanza sormontando una serie di balze. All’altezza di una caverna, dove il canale si restringe, si devia a sinistra a tratti su scomodi tornantini e con qualche passo appena delicato. Una sottile e breve fune agevola il superamento di alcune sporche roccette seguita a breve da altro passamano metallico peraltro non indispensabile. Con alcuni tornanti si arriva ad un evidente segnavia con quota di livello alquanto errata – 1100 m reali – e poco sopra uno successivo ora appena più corretto in loc. Pianoi (1180 m – 1.30’).
Da questo punto in poi il pendio si rivela più omogeneo anche se costantemente ripido e solo l’eventuale presenza di neve può rendere la salita discretamente più faticosa. Spesso i segnavia sono posizionati nella parte bassa dei tronchi pertanto a volte meno individuabili. Si aggira una costola rocciosa traversando leggermente a sinistra ed ancora un successivo ostacolo porta il percorso su zona meno boscosa da cui si intravvede il camino del bivacco. Con un breve attraversamento aperto si accosta la panoramica terrazza dove è posizionato strategicamente lo spartano bivacco Pian De La Pita (1483 m – 1.00’).
Panorama esteso sul vicino Nevegal ed oltre sullo Schiara. Più lontane le Dolomiti con l’inconfondibile profilo sud del Pelmo e più a destra Alpago, Duranno ed Oltrepiave.
Si sale per qualche metro dal bivacco verso il bosco sino all’incrocio con il sentiero de Le Piaie Longhe che a destra porta verso il Millifret ed il Pizzoc. Ora a sinistra su piacevolissima mulattiera in falsopiano dentro un estesa ed uniforme faggeta che contraddistingue il Pian De la Pita. Si discende quasi impercettibilmente e lungamente passando dalla faggeta ad un’abetaia sino al panorama aperto con tabella turistica ed indicazioni (1400 m – 0.50’).
Siamo in vista e poco sopra casera Prese che si può raggiungere comodamente in pochi minuti e da cui parte il 949 che porta alla discesa sul sentiero del Gaviol. Volendo evitare il passaggio alla casera si accosta il limitare del bosco sulla sinistra restandone appena al di fuori dove corre il sentiero che poco sotto si ricollega ai segnavia del 949 proveniente da
destra. Alcuni passi nel bosco seguiti da qualche tratto appena esposto su ripidissimi pendii a destra scendono ora marcatamente. Alcuni brevi tratti presentano un sottile fune che può agevolare in caso di terreno umido o innevato. Un ponticello metallico attrezzato consente di superare un salto esposto ed una successiva ripida cengia erbosa con fune segna la fine del tratto più impegnativo. Ora si segue una serie di piacevoli tornanti nel bosco ben tracciati sino all’attraversamento di una larga colata ghiaiosa.
L’ultimo tratto si percorre su largo sentiero sassoso meno ripido anche se discretamente diretto sino ad un largo spiazzo. Ora a destra su sterrata per qualche minuti sino all’incrocio con parcheggio (481 m – 1.30’).
Il sentiero di salita presenta difficoltà di terreno e richiede buona confidenza in un tratto centrale appena smosso in alcuni punti. La parte finale è meno ostica ma in caso di neve vanno individuati i segnavia spesso nella parte bassa degli alberi e seguendo i pendi meno ripidi. Riposante e suggestivo il tratto in falsopiano sulla dorsale.
Il sentiero del Gaviol è più solido della salita ma presenta qualche passo appena esposto dove peraltro è assicurato su alcuni brevi tratti attrezzati.
Dal Pian De La Pita: a S sul sentiero De Le Piaie Longhe per monte Millifret/Pizzoc/rif. Vittorio Veneto – innesti con H3/980/F-Strada del Taffarel/F1/F2 per Vallorch e Piana del Cansiglio
Da casera Prese: 922 per casera Mezzomiglio e Sentiero Alpago Natura – E/R/R1 per Piana del Cansiglio
