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relazioni
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Uno dei percorsi più aerei e spettacolari dell’AV7 nel settore Alpago. Da praticare con ottime condizioni ed asciutto, presenta esposizione e tratti infidi ed impegnativi ma che ne ripagano ampiamente l’impegno. Confidenza e passo sicuro sono essenziali. La discesa di rientro da forc. Grava Piana oltre ad essere faticosa ed interminabile si rivela disagevole e soggetta a scariche quindi da affrontare con calma e cautela.
Da Tambre portarsi all’abitato di Pianon dove una comoda rotabile sulla destra attraversa una zona di cave e poco dopo all’ampio parcheggio del ristoro della casera Pal (1054 m).
Dietro la casera inizia il comodo sentiero 924 AV6 che risale verso la valle, buoni tratti iniziali d’asfalto possono essere evitati con comode scorciatoie nel bosco. Si sale costanti a superare un primo marcato dislivello fino ad approdare ad una aperta radura da cui il sentiero prosegue praticamente in falsopiano, passa una vecchia casera, una stalla ed arriva
al ricovero casera Pian de le Stele (1420 m – 1.00’).
Dalla casera si inizia a salire più decisi, al bivio poco sopra si prosegue a sinistra, lasciando a destra la prima deviazione per Val Sperlonga e rif. Semenza. Si risale in linea quasi diretta in direzione per forc. Sestier che si intravvede verso est. Si ignora una successiva deviazione a destra – variante 924 per rif. Semenza – e si punta al largo ghiaione sottostante la
forcella assecondando gli ultimi tornanti sulle ghiaie che rendono meno faticoso l’approccio al 928 AV7, proveniente da sud, sulla cresta sommitale anche confine tra Veneto e Friuli presso forc. Sestier (1902 m – 1.20’).
Ora a nord su un primo tratto in falsopiano quasi sul filo ora poco più impegnativo ma ancora facile. Sotto le rocce del versante sud del Sestier si giunge ad un intaglio da cui si cala sul versante friulano scendendo pochi metri su verde traverso ripido e poco marcato seppur ben segnalato. Dal punto più basso si traversa un instabile canale di sfasciumi portandosi sul lato opposto dove il fondo è poco più solido ed in parte scalinato. Tenendosi a destra del colatoio ci si alza sensibilmente ad accostare un singolare torrione e continuando tra roccette ed il verde verso un evidente indicazione dell’AV7 che si aggira e prosegue su comoda cengia erbosa. Una breve rampa di ghiaie discende per alcune metri sin sopra un salto roccioso di qualche metro che seppur ben appigliato impone un accurato movimento (p. I+). Ancora qualche passo ad entrare nel canale che scende da una spettacolare spaccatura tra la prima e la seconda altura del Sestier e quindi a discenderlo nella sua instabilità per una cinquantina di metri seguendo i bolli sino ad una cengia erbosa a sinistra che si segue ora in salita traversando in salita a riprendere quota. Il facile camminamento conduce in breve alla vicina verde forcella dove arriva dal canale di ghiaie a sud percorso sci alpinistico invernale (2050 m – 0.40’). Dalla forcella la breve digressione a sinistra su ripido ma solido pendio all’ometto della cima principale del monte Sestier (2084 m. – 0.10’).
Dalla forcella i chiari segnavia a nord risalgono comodamente le successive alture sul facile filo aereo. Sotto un brevissimo passo roccioso si cala ad un colletto dove il più aereo prosieguo e ben evidente. Si discendono i primi ripidi metri nel verde anche se scalinati e ben guidati dai segnavia. Sulle ultime ghiaie si poggia ora sulla ben delineata cresta nella sua esposta linearità e spettacolarità. In falsopiano la si percorre sempre sul filo e pur con qualche passo piuttosto esiguo e strapiombante sui due versanti. Superato questo tratto con cautela la roccia lascia parzialmente il passo ad un appena più comodo camminamento sul verde e calare per poco sopra uno stretto forcellino (0.30’).
Si può risalire oltre calando pochi passi a destra verso uno stretto canalino di ghiaie e risalirlo appena fianco sulle roccette o – più solido – seguire i segnavia principali direttamente lungo la facile paretina seppur ripida con buoni passi appigliati dove è sempre bene saggiare la consistenza delle rocce (pp. I). Sopra la paretina si devia appena a sinistra seguendo gli evidenti camminamenti sul filo di cresta ora comodo. Qualche passo a calare e seguire i poco marcati saliscendi fin sotto l’ultima cima del monte Pianina. Si lascia ora momentaneamente la cresta di qualche metro per il versante est su traversi tra i mughi e breve risalita ben tracciata fino alla comoda altura del monte Pianina dove termina la salita (2019 m – 0.20’).
Dalla cima si prosegue oltre seguendo la cresta per calare successivamente su buona traccia e con facilità al sottostante incrocio di sentieri della forc. Grava Piana (1947 m – 0.10’).
Si abbandona ora il 928 AV7 per scendere sul 972 in Val Salatis. La prima parte del lungo e tormentato canale si rivela discretamente semplice ma ben presto si devono poggiare i piedi lungo lingue di ghiaie poco solide e su terreno duro. Ci si tiene prevalentemente lungo i segnavia sulla sinistra quando le ben poco invitanti ghiaie non riescono a dare sicurezza ed anzi possono provocare smottamenti e cadute di sassi. Lo stretto canale si riunisce più sotto con un secondario a destra alimentando ora un vasto fronte che si discende sempre ripido sulla sinistra quasi sotto le pareti. I segnavia aggirano un verde pendio per puntare ora a sinistra dove le ghiaie si prestano ad una discesa più comoda. La parte terminale ritorna meno agevole anche se tracciata su passi più solidi pur sempre tra massi e roccette e si esaurisce sui prati che precedono di pochi metri la casera Pian de le Stele (1420 m – 0.50’).
Dalla casera in piacevole rientro lungo il 924 AV6 della Val Salatis e sulle scorciatoie terminali a tagliare la strada di servizio sino al PP di casera Pal (1054 m – 0.40’)
Questo tratto dell’AV7 riprende quello dal rif. Semenza, quest’ultimo ben più facile nella sua panoramicità.
Numerosi i tratti esposti sia dove i camminamenti risultano minimali sia lungo passi sulla cresta anche aerea. Almeno due i punti che richiedono un approccio tecnico come specificato in relazione.
Percorso, come peraltro tutta l’AV7 settore Alpago, che richiede confidenza ed esperienza su terreni impegnativi e pure infidi. Da evitare assolutamente con bagnato o neve e ben lontano dai facili e ben più agevoli percorsi della maggior parte della altre Alte Vie dolomitiche. Oltre alla precarietà del terreno lungo la discesa da forc. Grava Piana attenzione lungo i segnavia per l’eventuale presenza di vipere in stagione.
L’impressione resta comunque spettacolare restituendo un carattere piuttosto selvaggio e dolomitico nella progressione.
Da forc. Sestier: 928 AV7 a S per rif. Semenza/Cavallo
Da forc. Grava Piana: 972 ad E per Barcis – 978a a N per biv. Pastour – 928 AV7 a NO per I Muri-Brutt Pass-Messer-biv. Toffolon
