SomariTeam

relazioni

/BancheSassMura00.jpg
Prealpi - Feltrine
Banche del Sass de Mura
2350 m
Val Noana-Buse-Rif. Boz 1718 m
1100 m
5/6 h
F+ / pp. I p. II+
►►►►
rif. Boz 1718 m

Stupendo anello attorno alle pareti del Sass de Mura lungo le varie banche ghiaiose. Senza particolari dislivelli, l’approccio alle banche prevede un unico passaggio tecnico da superare, mentre il percorso circolare si svolge spesso su ghiaie ed esposizioni contenute ma con caratteristiche ed impegno diversi da versante a versante.

Dalla strada che sale al Primiero, all’altezza di Imer, stacca la stretta ma ottima stradina che si addentra in Val Noana. All’altezza del fine lago, accanto al rif. Fonteghi, prosegue a destra su tratti solo in parte asfaltati ma comunque dal fondo compatto per poco più di due chilometri sino alle Buse dove si parcheggia su ampio spiazzo (1160 m).

Per il rifugio la più comoda e meno ripida mulattiera su segnavia 727 inizia oltre il ponte e sale costantemente a risalire verso la Val Fonda. A circa 1500 mt si si devia sul sentiero a destra per addentrarsi nel bosco e con costante salita, anche su traccia scomoda in caso di recenti piogge, si attraversa il torrente per portarsi presto sul panoramico pianoro dove
sorge il rif. Boz e dietro il comodo ricovero invernale (1718 m – 1.40’/1.50’).
Il tratto sulla mulattiera può essere evitato seguendo dal parcheggio le indicazioni per il 727a anche se con irrisorio risparmio di tempo. E’ possibile anche continuare sempre sulla mulattiera sino a malga Neva Seconda, poco più alta del rifugio, e quindi calare su traccia ad attraversare il torrente ed in breve al rif. Boz.
Dietro il locale invernale si cala per poco e si attraversa il torrente. La precedente traccia che punta direttamente a nord non risulta più segnata e praticabile, quindi si seguono a sinistra i segnavia per la soprastante malga Neva Seconda che non si tocca ma si devia traversando in salita a nord su tracce evidenti accanto a vari abbeveratoi sino ad incrociare il
soprastante 748 proveniente dal Col S.Piero. Si segue a destra il segnavia in falsopiano, si tralascia la traccia (non segnata) che sale al vicino Monte Neva e poco oltre si raggiunge una tabella con indicazioni Acquedotto Neva (1825 m – 0.30’).
Qualche metro prima una chiara traccia tra gli alberi stacca a sinistra e salendo traversa su passi esigui a mezza costa passando accanto alle prese d’acqua dell’acquedotto. Si raggiunge poco sopra l’impianto principale sotto la cascatina della sorgente Neva che si accosta a sinistra su roccette e ghiaie raggiungendo il fiabesco e verde Cadin di Neva
(2000 m – 0.20’).
E’ visibile ora, sotto il fianco orientale del monte Neva, la forcella da raggiungere e la spalla che si raccorda con la fiancata ovest del Sass de Mura. Si traversa il Cadin e con brevi ma ripide serpentine si monta sulla soprastante e dirupante forcella Neva (2148 m – 0.20’).
A destra si traversa su un salto roccioso poco sotto la spalla per sormontarla poco oltre su facili ghiaie. In breve si giunge sopra una ripida spaccatura, unico tratto tecnico del giro. Si cala per qualche metro su ripida ma solida roccia sull’intaglio sottostante (II+) e si risale oltre traversando su roccette coperte da ghiaino rimontando sulla spalla ovest, ora su marcate e facili tracce sulla ghiaia. Tralasciando ogni possibile camminamento verso destra, ci si tiene a sinistra di un grosso masso puntando ad una larga spalla appoggiata che si affaccia sul versante nord (ca. 2300 m - 0.30’).
Banca Posterna - Qui inizia la banca nord che contorna sulle ghiaie tutto il versante settentrionale. Il primo tratto è facile e la banca risulta appoggiata per stringersi poco oltre con qualche breve passo esiguo ed appena esposto. Sempre a ridosso della parete dopo uno spigolo ci si affaccia sulla spettacolare prosecuzione con vista sullo sviluppo sino al termine, ancora lontano, della banca poco sopra forcella Cimonega. A tratti con caratteristiche di cengia, la banca taglia colate di ghiaie alternate da aggiramenti e roccette ma comunque in falsopiano. Sotto alcuni tetti rocciosi è possibile superare eventuali colate nevose residue ed a seguire un tratto più esposto ma solido. Nei pressi di un colletto – targa sulla destra – gli ometti sembrano perdersi ed una cengia rocciosa soprastante va comunque ignorata. Si cala sulle ghiaie sottostanti a fianco delle rocce discostandosi dalla verticale parete per riprendere il camminamento poco sotto dove si rinvengono gli ometti. Ci si riaccosta alla parete con una contenuta perdita di livello, si passa sotto un tetto su roccia bagnata e viscida e si raggiunge la spalla nord ovest in leggera salita poco sopra forcella Cimonega dove arriva anche il sentiero dal biv. Feltre (ca. 2280 m - 0.40’)
Banca Est – Dopo le prime ghiaie si percorrono alcuni tratti su cengia rocciosa e si aggira uno spigolo per seguire la banca ora ancora agevole. Su comodi saliscendi sempre a ridosso della parete si percorre la fiancata orientale senza problemi e solo dove la traccia si restringe aumenta di poco la seppur contenuta esposizione in particolare dove una lama va aggirata con cautela. La cengia prosegue sino ad un classico e facile ‘passo del gatto’, peraltro evitabile scendendo qualche metro più sotto. Il tratto successivo risulta ancora facile ma faticoso impegnando in salita sotto parete su larga traccia e ghiaie. Dove questa sembra esaurirsi, o ancor meglio qualche metro prima, si perdono pure i riferimenti degli ometti che si intravvedono sparuti poco più sopra; si risale il pendio a destra sui passi meno instabili ma con cautela essendo il fondo ricoperto di ghiaie e la roccia poco solida. Con cautela ci si alza per una decina di metri a riprendere gli ometti e soprattutto un più facile camminamento nuovamente sotto la parete su comoda traccia anche se appena faticosa risalendo con ripidità sin sotto la caratteristica finestra di roccia presso forcella Finestra (ca. 2350 m - 0.30’).
Banca Soliva – Siamo sulla banca sud da dove stacca pure, sopra l’arco della finestra, una delle normali al Sass de Mura. Si scende oltre la forcella su ripide ghiaie del versante meridionale appena sotto l’arco di roccia ora in accentuata ma solida esposizione. Dopo i primi metri e successivi passaggi su roccette la banca assume le caratteristiche di cengia
precipitante per riprendere poco oltre una più protetta esposizione. Si discende un facile e comodo tratto appoggiato e successivamente un altro falsopiano appena più esposto ma su traccia solida seppur sulle sempre costanti ghiaie. I saliscendi continuano sino ad un più ripido ma facile pendio sopra una spalla con ometto dove termina la banca sud ed inizia l’occidentale (ca. 2380 m - 0.30’).
Banca Ovest – Inizia con un traverso in falsopiano seguito da una cengia rocciosa solida e poco esposta, quindi con ulteriore traverso su ghiaie ad ammirare alle nostre spalle l’ormai lontana finestra di roccia e la verticale parete dove corre il percorso appena superato. La banca occidentale risulta qui la più comoda e facile. Si seguono le lingue ghiaiose traversando in leggera discesa ed evitando di calare direttamente. Dopo un tratto pressoché pianeggiante si riprende a scendere ora più marcatamente sulla larga spalla sottostante dove la traccia riporta centralmente presso le svolte già percorse in salita nei pressi del grosso masso (ca. 2280 m – 0.20’).

Si riprende quindi la traccia già percorsa in salita sin sopra la spaccatura, si calano le roccette sul traverso con cautela a poggiare sull’intaglio e si risalgono le rocce appena al di fuori dell’angusto camino con passo seppur tecnico ma ora più agevole in salita. Ripresa la spalla la si discende sino alla sottostante forcella Neva da cui in breve a calare sul sottostante
ed invitante Cadin di Neva (2000 – 0.30’).
Dal Cadin a ritroso sino alle prese d’acqua, quindi sul sentiero che traversa sotto il monte Neva e sino all’incrocio con il segnavia 748 (1825 m – 0.15’).
Da qui è possibile a destra riprendere il tratto già percorso sin quasi malga Neva Seconda e rientrare al rifugio Boz (1718 m – 0.30’) oppure a sinistra in falsopiano e dopo una larga e particolare rientranza della traccia qualche minuto sul sentiero per lasciarlo poco dopo e scendere sui verdi pendii traversando verso il sottostante torrente risalendo in breve al rifugio. Eventualmente anche continuando sul 748 e salire al Pass de Mur dove col 801 AV2 si cala in breve al rifugio. Dal rifugio Boz sul 727 in rilassante discesa nel bosco e quindi lungo la mulattiera sino al parcheggio delle Buse (1160 m – 1.00’).

Percorso non lungo, ma dal carattere alpinistico che offre scenari suggestivi e particolari. Il passaggio sulla spaccatura dopo forc. Neva è decisamente il punto più tecnico mentre le banche non presentano eccessivi problemi.
La nord e la ovest risultano le più contenute nell’esposizione mentre prima della finestra un tratto infido impone una breve risalita momentanea da affrontare con cautela. Sulla sud, dopo la finestra, l’esposizione è notevole ma la traccia è ben solida e sempre agevole. Da affrontare con tempo asciutto e con buona confidenza su terreni simili.

Dal rif. Boz: 801 AV2 a S per Passo Finestra quindi ad est rif. Dal Piaz/805 a S per Val Canzoi – 811 ad E per Passo Alvis/Val Canzoi – 801 AV2 a NE per Troi dei Caserin/biv. Feltre – 748 ad E per Col S.Piero/rif. Fonteghi
Alla fine della Banca Posterna: alla sottostante forc. Cimonega e traccia di sentiero per biv. Feltre

2014
Serena, Alessandro, Dario, Enrico, Luca e Michele
static map
0

PrivacyMenu