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Ferrate alquanto tecniche e verticali. Carattere dolomitico in tutto e per tutto con panorami dei dintorni e lontani impagabili. Va completata l’ascesa alla cima con la ferrata Berti che non porta via più di tanto tempo.
Dal parcheggio a Case Bortot (700 m) seguire in leggera salita e quindi discesa il 501 fino a Ponte del Mariano (680 m – 30’), oltre il quale inizia in costante e omogenea ascesa la risalita della incredibile e favolosa Val d’Ardo. Senza possibilità di sbagliare si cambia versante sul torrente due volte e solo l’ultima parte presenta una serie di tornanti fino alla fiabesca radura del rifugio circondato a nord dalle pareti del gruppo dello Schiara (1502 m – 2.30/3.00).
Dietro il rifugio con 503/513 AV1 verso la parete verticale dello Schiara in direzione di una grande macchia scura rientrante: il Porton (1740 m – 40’).
Il tratto iniziale è comune con la ferrata del Marmol e comincia subito in verticale verso destra lungo camini e pareti. Si risale una costola su marcato sentiero fino al bivio del Marmol 513 che si lascia alla nostra destra. Alla sinistra si incontrano ancora camini, scalette, paretine e tratti di ripido sentiero; si ascende una bella parete di I ora attrezzata fin sotto l’ultima cengia ed in vista della Gusela. Sono ancora presenti le vecchie e singolari attrezzature che in pochi minuti accompagnano al biv. Della Bernardina con vista sul famoso pinnacolo della Gusela del Vescovà (2320 m – 1.30’/2.00’).
Pochi passi prima del bivacco parte a destra il sentiero che in pochi minuti guida alle prime attrezzature della ferrata Berti alla cima; sembra la prosecuzione della precedente con tratti alternati di sentiero, staffe, infissi e camini attrezzati fino agli ultimi passi sulla spoglia cima ma ricca di ometti (2565 m – 40’/1.00’).
Stesso percorso a ritroso fino al biv. Della Bernardina quindi scendere e risalire fin sotto la Gusela proseguendo oltre il Nason alla forc. Spert e scendere con la ferrata Sperti al rifugio oppure dalla cima proseguire lungo la cresta E scendendo al biv. Marmol e con l’omonima ferrata rientrare al rifugio. Altra alternativa da forc. Marmol salire con sent. attr. Guardiano al Pelf e scendere per la panoramica normale fino al rifugio.
Percorso da apprezzare completamente con giornata soleggiata. Alcuni passi rivelano chiaramente la verticalità del tracciato lungo la parete ben visibile dal rifugio.
Da combinare con rientro lungo la Sperti ad O oppure la Marmol ad E. In caso di impercorribilità di quest’ultime la Zacchi si presta alla discesa ma va affrontata con attenzione.
Dal biv Della Bernardina: 503 a N per rif. Bianchet
Da forc. Marmol: 514 AV1 a N per forc. Nerville – ad E s.a. Mariano a cima Pelf
