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relazioni

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Prealpi - Alpago
Cima Vacche - Castelat - Guslon
2058 m - 2208 m - 2195 m
Col Indes-Malga Pian Lastre 1270 m
1150 m
6 h
F+ / pp. I p. I+
►►►►
nessuno

Panoramica cresta che collega tre cime minori all’interno dell’Alpago. Facile fino a Cima delle Vacche e più delicata nel tratto fino al Castelat dove alcuni brevi salti rocciosi richiedono buona confidenza. Visioni immense. Da percorrere solo con buon tempo asciutto tenendo conto anche della discesa dal Guslon a vista su ripidi pendii ed in mancanza di segnavia.

Dal Fadalto seguire la destra lago sino a Farra d’Alpago e le successive indicazioni per Valdenogher e Sant’Anna. Proseguire verso Col Indes ed indicazioni per rif. Semenza. Parcheggiare presso l’agriturismo malga Pian Grant (1211 m). La prosecuzione verso la successiva malga Pian Lastre è ora vietata.

Dal parcheggio si continua sulla stradina a nord Sentiero Alpago Natura passando malga Pian Lastre e malga Manteo ed al successivo bivio a destra in salita per pochi minuti. Al culmine della salita presso una curva, in presenza di bolli ed indicazioni, la si abbandona per entrare a destra nel bosco su largo ed evidente camminamento (1330 m – 0.30’).
In decisa salita senza soluzione si sale tra gli alberi seguendo i bolli. Man mano che ci si alza lungo la Costa Schienon la vegetazione dirada lasciando intravvedere la prima cima al culmine della facile cresta che inizia a precipitare a sinistra sulla Valle del Cadin sempre più verticale. Si evitano due brevi macchie di mughi con qualche breve traverso a destra per
riprendere il filo poco sopra ormai ai piedi dell’ultima erta verso la cima. In breve, dopo un’ultima risalita poco più ripida tra i sassi e le balze erbose, si monta sulla panoramica e comoda Cima delle Vacche – libretto di vetta (2058 m – 1.15’).
Dalla cima è subito evidente il suggestivo ed aereo successivo tratto che su saliscendi e due forcelle intermedie conduce verso il Castelat. Si scendono facilmente i primi metri e dopo un passaggio dove la cresta diventa esigua si risale un primo breve salto di roccette che impongono solo una precauzionale verifica di stabilità (I). Si prosegue in cresta su buona traccia obbligata fin sopra un più verticale salto su cui calare. Meglio tralasciare il primo canalino della verticale che risulta più sporco e traversare qualche passo a sinistra su rocce migliori seppur ripide (I+) e poggiare qualche metro sotto una forcellina a risalire il breve pendio opposto ora più semplice. Tra l’erba a sprazzi alta e sul filo la cresta cala decisa su una ripida paretina per pochi metri seppur ben appigliata tra l’esposizione dei due versanti (I). Dalla forcella si montano le prime rocce per scendere subito per poco traversando sulla sinistra a riprendere le chiare tracce sulle balze e riprendendo ancora il filo sulle prime rocce a destra. Possibile dalla forcella anche salire direttamente sul filo roccioso con qualche passo appena a destra (I). Ora sulle facili balze tra il verde ed i sassi e da dove è chiaramente delineata, alle spalle, l’apparente quasi verticale discesa intermedia appena percorsa. Con gli ultimi passi su pendenza ora più contenuta e finale falsopiano si perviene alla centrale e strategica cima del Castelat (2208 m – 0.50’).
Digressione al Cornor: prima di raggiungere la cima del Castelat si devia sulla destra (ca. 2160 m) fino alla cresta che unisce Castelat e Cornor. Si scende su roccette a forc. Cornor (2099 m) e si risale l'opposto versante tra ghiaie e zolle fino alla cima del Cornor (2170 m). Tornati sui propri passi si continua direttamente sulla cresta fino a ricongiungersi alla
traccia proveniente da Cima Vacche (facile – 0.35' A/R, dislivello 150 m).
Dal Castelat si scende ad O ignorando le tracce che calano per qualche metro sotto la cresta restando tranquillamente sul filo ed assecondando l’aerea ma sostanzialmente facile linea di discesa alla sottostante forc. Castelat (2110 m). Oltre la forcella restando spesso sul filo o qualche metro a sinistra si risale il lungo pendio verso l’ultima cima. Si superano con facilità due secondarie ed intermedie cimette seguite da brevi falsopiani, si rimontano alcuni facili passi rocciosi fino alla estesa e sassosa cima principale per sostare qualche metro oltre presso la croce del Guslon - libretto di vetta (2195 m – 0.30’).

Dalla croce del Guslon si scendono i pochi metri al sottostante valico, si procede sulla dorsale di sinistra - la più dolce - per poi scendere con vari zig zag – indicazioni e bolli rossi. Scesi di un centinaio di metri si entra in un ampio canale sulla destra e ci si rimane, dapprima su ghiaie e roccette e poi tra la vegetazione, fino a raggiungere la forestale anche Sentiero Alpago Natura qualche centinaio di metri oltre la deviazione per Cima Vacche della salita (ca. 1400 m – 1.00’). 
Ora a sinistra al vicino bivio lasciato al mattino e brevemente in successione per malga Manteo, malga Pian Lastre e malga Pian Grant (1211 m – 0.30’).

Facile ed evidente la bella salita a Cima delle Vacche. Più impegnativa con qualche passaggio alpinistico il tratto successivo fino al Castelat mentre da quest’ultimo al Guslon diventa più semplice. La discesa dal Guslon è ora facilitata da indicazioni e bolli rossi.
Le vedute sui vari tratti di cresta e sulle cime dell’Alpago sono spettacolari come peraltro, se la giornata lo consente, i panorami su Prealpi, Cadore, Oltrepiave e Friuli.
Percorso da affrontare solo con buone condizioni meteo.

Dal Castelat: ad E discesa a forc. Cornor da cui a N per Val Salatis / E per Monte Cornor e rif. Semenza / S per Busa Toronda e 923/926 AV6/rif. Semenza/Col Indes

2014
Serena, Dario, Stefano e Michele
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