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Lunga escursione che si svolge in quota tra i 1200 ed i 1400 metri lungo il panoramico ed interessante Troi de Mez. Poco sotto la dorsale sommitale e ben alti dal fondo valle, comporta una considerevole ascesa ma si ripaga con il lungo traverso ed una piacevole discesa. Il tratto di rientro finale non regala niente di particolare ma evita di rimettere piede sulle strade per tornare al punto di partenza iniziale.
Da Vittorio Veneto si prosegue verso Nove e si devia a sinistra su indicazioni per Lago Morto. Si continua a sinistra della linea ferroviaria sino ad un largo spiazzo nei pressi della riva meridionale del lago dove si parcheggia presso Borgo Piccin (280 m).
Si segue la stradina verso nord passando alcune case poco sopra la sinistra lago. All’altezza di un bivio si tralascia la deviazione a destra con segnavia 1044 proseguendo a sinistra verso un’ultima abitazione. Qualche passo prima una larga traccia si alza a sinistra con segnavia 1045 su un grosso masso. Si sale sul largo sentiero di ghiaie subito in ripidità per entrare nel bosco su linee dirette in direzione nord. Ci si porta con linea traversale ma diretta verso la soprastante bastionata rocciosa che si intravvede tra gli alberi. Dove la traccia si fa ancor più ripida si aggira una base rocciosa e si risale una stretta fenditura tra due pareti su terreno sabbioso e dove una fune segue la risalita. Sormontata la fascia rocciosa un segnavia su tabellina indica ora a destra dapprima in falsopiano quindi in leggera discesa. Si asseconda la traccia principale tralasciando ogni altra deviazione ed in pochi minuti si incrocia il sentiero 1045 E7 che sale da Caloniche di Sotto (800 m – 1.00’), altro eventuale PP, ma dalla esigua possibilità di parcheggio e dalla necessità, in rientro, di recuperare un sensibile dislivello in salita.
Ora a sinistra inizialmente su pendenze più contenute per riprendere quindi la ripida salita su molti tornanti nel bosco anche se la traccia si rivela costante e di comoda percorrenza. Si accosta un’altra fascia rocciosa e dove termina la vegetazione e si apre la veduta sugli alti pendii si contorna un colle per iniziare poi a sinistra la lunga traversata in quota del Troi de Mez. Ci si alza poco alla volta oppure su tratti in falsopiano e spesso è ben chiaro lo sviluppo, seppur parziale, del tracciato. Si asseconda una larga ansa del pendio tagliando un largo canale – loc. Sorgente Fontanell – che ad inizio stagione può presentare ancora residui di neve. Si punta a risalire brevemente il successivo pendio che si profila verso sud e poco oltre incrociamo una tabella che indica una deviazione a destra per i rifugi Bristot e Brigata Cadore - tratto ripido sul pendio a destra segnalato da paletti e segnavia rossi. Nei pressi del bivio troviamo inoltre una tabella indicante la cima del Tombaril (1225 m – 1.00’).
Si prosegue in quota con saliscendi ed in continua aperta progressione verso sud aggirando dorsali e traversando poco marcate rientranze sino al punto più alto del percorso dopo una piccola zona alberata (1420 m – 0.20’).
Segue un breve tratto su linee più esigue e scoscese dove si deve porre una qualche cautela nel procedere lungo i traversi e la successiva rientranza. Pochi minuti e si incrociano i ruderi di una casera ed oltre, dopo l’ennesimo largo canale, nei pressi di una zona alberata una spartana tabella per una deviazione per esperti a sinistra - La Pertega. Presso il Coston incrociamo poco oltre il bivio per la discesa intermedia su segnavia 985A che scenderebbe direttamente a Nove. Solo qualche minuto e si raggiungono i ruderi di casere Marin dove è stato riattato uno spartano ricovero d’emergenza coperto e provvisto di caminetto (1392 m – 0.30’).
La prosecuzione del Troi de Mez, sempre in quota, porta ad incrociare ancora i ruderi delle casere Piccin e Botteon e da questo punto si inizia la discesa che per il primo tratto si presenta poco ripida. Si incrociano alcune mulattiere di servizio forestale, si passa accanto una vecchia casera con segnavia e qualche passo più sotto si toccano le casere Collon, ottimo
punto di sosta (1243 m – 0.30’). Qui possiamo considerare concluso il Troi de Mez nel suo sviluppo naturale.
Davanti alle casere, versante est, si segue per pochi metri una poco marcata traccia su corta dorsale per calare ed entrare nel bosco appena a sinistra dove qualche rado segnavia porta su una lunga serie di veloci e pur piacevoli tornanti sul soffice fondo. Ci si cala sino ad incrociare una larga mulattiera sottostante che si segue a destra per pochi minuti sino ad una tabella che, a destra, indica un più recente collegamento dalle casere Collon poco prima lasciate. Questo tratto viene probabilmente intrapreso dalle casere tenendosi appena più a destra.
Sul lato opposto della tabella taglia il segnavia che prosegue in discesa nella vegetazione su ripidi ma piacevoli tornanti passando accanto ad una singolare larga caverna con muretto a secco. In breve si raggiungono le poche case del borgo Collon dove si seguono le indicazioni a tagliare le stradine (660 m – 0.30’).
Dopo un segnavia su alto muretto a secco si devia a destra su evidente sentiero tra le piante che, nel bosco, scende al sottostante borgo Croda Rossa. Oltre le rade case si raggiunge la strada principale che scende per un buon tratto diritto verso nord-est sino al primo stretto tornante (428 m – 0.30’).
Si lascia la strada imboccando a sinistra una larga mulattiera che poco oltre si biforca e ne seguiamo il ramo destro. Si continua a scendere per pochi minuti ignorando ogni traccia di deviazioni sino ad una tabellina rossa su un albero che segnala una deviazione a sinistra in leggera salita. Si riprendono pochi metri per seguire ora in generale falsopiano una linea diretta – il Troj dei Pal – che rimane poco più alta del fondo valle e collega i diversi tralicci lungo il percorso. Senza particolari variazioni si continua a lungo, si incrocia a sinistra la discesa del 985A incontrata sul Troi de Mez, si prosegue attraversando alcune mulattiere di servizio per scendere su un ultimo tratto verso alcune costruzioni rurali davanti ad alcune case. A sinistra delle stesse si ignorano le indicazioni per il 1044A ma deviamo a destra presso una chiara tabella indicante il lago. Si taglia il largo prato in discesa ed in breve si raggiunge il parcheggio sotto Borgo Piccin (280 m – 0.50’).
Lungo ma aperto e ripagante il tracciato su cui si snoda il Troi de Mez. L’accesso è in ripida ma costante salita e ben segnalato oltreché evidente e solo un breve tratto si rivela in parte scosceso ed esiguo mentre la discesa, sempre diretta e veloce, si è rivelata piacevole. Dalle casere Collon la prima parte della discesa intrapresa non è evidente per cui individuare i primi tornanti nel bosco e calare verso la larga mulattiera sottostante; in alternativa il sentiero che la incrocia sotto stacca dalle casere poco più a destra. Nei due borghi di Collon e Croda Rossa seguire fedelmente le tabelline dei segnavia e comunque il riferimento principale resta la strada principale che va seguita in discesa per un tratto sino al primo secco tornante. Il Troj dei Pal permette di evitare la discesa al paese e quindi rimanere in quota fuori dal traffico.
Percorso da effettuarsi con clima fresco ma senza residui nevosi consistenti lungo il Troi de Mez.
Dal Tombaril: a NO su segnavia verso i rifugi Bristot e Brigata Cadore
Da casere Marin: a S 985A discesa diretta a Nove
Da casere Collon: ad E7 per forc. Zoppel/Pian de le Femene/Col Visentin
