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Storico percorso attrezzato affrontato, in questa versione, con lungo anello circolare dalla Val Giralba lungo la Val Stalata e passaggio per lo strategico biv. Battaglion Cadore. Impegnativo per la lunghezza ed il dislivello ma ampiamente ripagante nell’approccio finale al ricovero. La cengia Gabriella regala visioni ed ambienti sempre suggestivi e mirabili mentre la finale e sfiancante salita al rif. Carducci può essere evitata anticipando il rientro
Da Auronzo verso la frazione di Giralba e quindi su breve stradina alla fine della sterrata in Pian de la Velma (960 m).
Si imbocca il segnavia 103 AV5 che si addentra in Val Giralba Bassa accostando subito il torrente. Nel periodo di riferimento il primo tratto del sentiero, dove la valle è più stretta, risulta danneggiato da larghi smottamenti e pur mancante per alcune lunghezze. Si è costretti a scendere nel greto e risalire per un po’ tra i sassi e le ghiaie e riprendere la traccia più sopra. Dopo poco, dove le rovine di due ponti non consentono l’attraversamento del greto, ci si cala sul letto di sassi e ghiaie per risalirne la sponda opposta. Ora il sentiero diventa piacevole nel bosco ed in breve conduce al bivio presso Pian de le Salere (1365 m – 1.00’).
Dalla tabella a destra sul 109 a scendere nel largo letto di ghiaie e verso nord accostandone la riva sinistra. Alla confluenza tra la Val Giralba Alta e la Val Stalata si traversa il letto di sassi e ghiaie che scende dalla Val Giralba Alta puntando ai grossi massi che chiudono a destra la Val Bastioi. Sul lato sinistro della colata si rinvengono alcuni ometti
che guidano tra i sassi nel primo tratto puntando verso la stretta valle precipitante dal Cadin del Biso, per lasciarne la direzione ben presto a sinistra risalendo il ripido pendio erboso. Su traccia evidente e vecchi sbiaditi segnavia ci si alza sopra la Val Stalata tra i mughi e dove si apre la visuale si accostano le pareti della propaggine sud di Cima Bagni. La traccia, ora meno ripida, accompagna la risalita sul lato destro della stretta valle e con le ultime svolte abbandona ormai il verde dei pendii per la roccia. Una cengia conduce alla base di una paretina attrezzata che si risale con facilità per riprendere la successiva cengia dopo una zona di mughi e pendio verde. Si apre la vista sulle guglie terminali che sovrastano il pianoro del bivacco ma ancora lontano. Una cengia erbosa si estingue presso un ghiaione che si traversa facilmente in costante salita sin sotto un articolato camino attrezzato, non ripido ma su sassi e ghiaie mobili che si sormonta dopo una costante risalita. Al termine si riprende a salire più comodamente lungo una successiva cengia, un traverso su sassi ed un successivo pendio verde.
A seguire piccole balze rocciose, un ennesimo traverso su prati ed una più ripida salita su roccette sino ad una rinfrescante pozza d’acqua sotto una cascata, quasi sotto un’alta bastionata con alte e marcate lingue scure. Il segnavia conduce alle ultime attrezzature a sinistra della cascata su ripide roccette articolate seppur facili ed in breve al limitare del soprastante pianoro. Qualche metro ancora e l’ormai pianeggiante traccia guida al vicino strategico biv. Battaglion Cadore (2219 m – 2.30’). Tutto l’ambiente circostante è semplicemente stupendo.
Dal bivacco si tralascia ogni eventuale vecchia traccia e ci si dirige sempre su segnavia 109 all’incrocio con il sentiero di discesa dalla ferrata Roghel, da cui a sinistra su 110 in falsopiano verso una verticale parete gialla dove si imbocca l’accesso alla Cengia Gabriella (ca. 2400 m – 0.30’).
Ci si alza sulle prime funi a superare un canalino ed a seguire una facile cengia che aggira uno spigolo. La cengia, in falsopiano, contorna la parete di destra alternando tratti attrezzati ad altri sprotetti ma facili. Si scendono alcuni metri su ghiaie meno stabili ma su passi relativamente sicuri anche dove la traccia appare più esigua. Una lunga cengia orizzontale si delinea alla vista sulla precipitante parete a sinistra anche se il colpo d’occhio fa più impressione che nel percorrerla. Ancora qualche contenuto saliscendi meno lineare ma nel complesso non difficoltoso e la spettacolare cengia continua il suo lungo aggiramento delle verticali pareti. In questo tratto non ci sono attrezzature ma la percorrenza non presenta esposizioni particolari. Le funi si ripresentano su una breve placca da traversare per terminare presto prima dell’ennesima cengia in falsopiano dalla quale si apre la veduta su un torrione tra la parete a destra ed una cima secondaria a sinistra.
Si scendono alcuni metri sulle funi, quindi si asseconda una cengia in una rientranza per traversare ora su tratto attrezzato più esposto ma singolare, inizialmente sotto il tetto della parete su rocce e sabbie scure. A seguire un traverso su facili placche e cengette che si alzano lasciando a sinistra il singolare torrione avvistato in precedenza. Si risale un pendio erboso sin sotto la chiara parete che si contorna ancora sotto i tetti spioventi seguendo le attrezzature. E’ questo il tratto più spettacolare, esposto e precipitante seppur sempre ben assicurato. Lo si termina aggirando uno spigolo ed a risalire ancora le funi assecondando una successiva rientranza con alcuni passi tecnici su cengia rocciosa. Le funi riprendono il traverso e quindi in decisa salita su facili roccette appigliate a riprendere una successiva e più alta cengia. Questa conduce alla base di un camino scalinato dove le funi guidano la risalita sul soprastante colle erboso dove apre il panorama verso la Croda dei Toni ed il rif. Carducci (ca. 2450 m – 1.50’).
Si asseconda la parete basale su comoda e panoramica cengia in falsopiano per un lungo tratto e ci si porta sopra un rilevante salto di roccia dove riprendono le funi. Con tratti verticali e brevi traversi si scendono diversi metri sino ad un marcato intaglio da cui parte l’ultima discesa su un largo seppur ripido canale di sassi e ghiaie spesso ancora innevato, magari parzialmente, ad inizio stagione. Dopo i primi metri è possibile aiutarsi nella discesa con l’aiuto di una corda ancorata sul lato sinistro del canale, utile soprattutto nei tratti dove il terreno risulta più infido e sconnesso sino al termine del faticoso canale (ca. 2200 m – 0.50’).
Il sentiero scende ora con pendenze più tranquille ad incrociare il 103 AV5 proveniente dalla Val Giralba ed eventualmente a salire le ultime ormai faticose rampe sino al soprastante rif. Carducci (2297 m – 0.50’).
Evitando la faticosa risalita è possibile anticipare l’incrocio con il suddetto sentiero tagliando all’altezza della base del monte Giralba di Sopra su lingue di ghiaie ed i successivi prati, portandosi verso il torrente ad incrociare il segnavia 103 AV5 presso una svolta. Lo si segue in piacevole discesa rientrando all’ombra dell’alta vegetazione lungo i numerosi tornantini della Val Giralba Alta che qui si rivela nella sua isolata bellezza. Più sotto si incrocia il bivio della salita presso Pian de le Salere dove, trai mughi presso il sentiero, si può sostare alla Baita de le Salere (1365 m – 1.10’).
Come per la salita si discende ora la Val Giralba Bassa traversando il greto più sotto e seguendo il corso del torrente nella parte terminale dove il sentiero risulta mancante, quindi nel bosco presso gli spiazzi dei parcheggio a Pian de la Velma (960 m – 0.50’).
Giro tanto spettacolare quanto impegnativo. Nella salita fino al bivacco l’ombra di cima Bagni e della Croda di Ligonto aiutano nella lunga salita, come la Croda Gravasecca nella discesa della lunga Val Giralba. I tre tratti attrezzati sino al biv. Battaglion Cadore non presentano particolari problemi mentre alcune esposizioni accentuate sono presenti nel tratto mediano della Cengia Gabriella. Quest’ultima viene interamente percorsa sotto il sole e presenta le salite più accentuate verso la fine del percorso. Indescrivibili i paesaggi sulle cime della zona.
L’unico punto senza precisi riferimenti è la confluenza tra la Val Stalata e la Val Bastioi ma alcuni evidenti ometti sopra grossi massi aiutano l’iniziale direzione.
Dal biv. Battaglion Cadore: 110 a NE per ferrata Roghel/rif. Berti
Dal rif. Carducci: 103 a N per forc. Giralba/rif. Comici/Strada degli Alpini
