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Bella ferrata di cresta che collega il passo del Molignon con la conca di Antermoia, toccando le diverse cime del Molignon ed alternando tratti attrezzati ad altri sprotetti ed in alcuni casi molto esposti. Spettacolari gli scorci sul settore nord-est del gruppo del Catinaccio.
Da Campitello di Fassa si seguono le indicazioni per la Val Duron e dopo poche centinaia di metri, ancora all’interno dell’abitato, si parcheggia (ca. 1450 m).
Si risale la Val Duron su strada inizialmente asfaltata e poi sterrata sino al rif. Micheluzzi (1860 m – 1.00’). Questo tratto noioso si può evitare usufruendo del servizio navetta a pagamento evitando almeno 400 metri.
Si prosegue sempre su ampia forestale sul 532 in direzione Passo Duron (2168 m – 1.10’).
Dal passo si procede a sinistra sempre su strada sterrata, ora più ripida, su segnavia 4 a raggiungere il rif. Alpe di Tires (2440 m – 0.30’). In quest’ultimo tratto si ha sulla propria sinistra la parete nord-est del Molignon, sulla cui cresta corre la via attrezzata che andremo a percorrere e davanti a noi la frastagliata cresta dei Denti di Terrarossa. Dal rifugio si prosegue sul 3A con direzione Passo del Molignon. Si supera una facile paretina attrezzata, spesso bagnata, e seguendo il sentiero sempre in leggera salita si raggiunge il valico settentrionale del doppio passo del Molignon (2600 m – 0.30’).
Dal valico i cartelli indicano a sinistra la direzione per la ferrata Laurenzi. Si risale il ghiaione con brevi svolte e poco dopo si incontrano le prime corde fisse. Si continua poi su facili roccette che portano in cresta e continuando in direzione sud si raggiunge in breve l’ampia piattaforma sommitale del Molignon di Fuori (2781 m – 0.30’).
Si attraversa tutta la piatta sommità, seguendo i segnavia rossi fino al bordo meridionale, quando inizia la parte più impegnativa dell’escursione. Qui la cresta si assottiglia notevolmente. Si segue il cavo con parecchi saliscendi e spesso in grande esposizione, a volte verso la Val Duron, a volte verso la Conca del Principe. Alcuni tratti in discesa sono sprovvisti delle attrezzature e comportano alcuni passaggi tecnici (I+). Un ultima discesa verticale ben attrezzata per una ventina di metri, seguita da una cengia inclinata ed esposta non assicurata ma con una serie di anelli cementati per l’eventuale utilizzo della corda, ci deposita sulla Forcella di Mezzo dove troviamo in una nicchia il libro di via (2700 m – 0.45’).
Superato l’intaglio, i segnavia rimontano la china su roccette spesso coperte da ghiaino. Superato un ulteriore ostico passaggio di cresta esposto e sprotetto, si raggiunge l’altrettanto ampia sommità del Molignon di Mezzo (2852 m – 0.20’).
Consigliatissima, prima di iniziare la discesa, una breve digressione verso sud fino alla Cima del Molignon di Dentro (2843 m) dal quale si gode di uno splendido scorcio verso il lago ed il rif Antermoia. Dalla leggera depressione tra le cime del Molignon di Mezzo e di Dentro ometti e segnavia rossi portano a destra in discesa verso la Conca di Antermoia. Una svolta porta ad entrare in una canalino di facili roccette in direzione della forc. della Croda dei Cirmei. Poco prima della forcella, comunque raggiungibile e punto di partenza per una eventuale salita alla Croda dei Cirmei, il sentiero svolta nuovamente seguendo una cengia discendente fino a raggiungere l’ultimo tratto attrezzato. La discesa si fa via via più verticale, in particolare gli ultimi due tratti del cavo metallico sono i più impegnativi. I cavi terminano su un pulpito dove, seguendo a sinistra la traccia, si entra in un canale inizialmente di rocce e poi su divertenti ghiaioni, raggiungendo così la conca di Antermoia dove si incrocia il sentiero 584 (2500 m – 0.45’).
Si segue il sentiero a sinistra in direzione del bellissimo lago e del rif. Antermoia (2499 m), per poi risalire di pochi metri fino al Passo di Dona (2516 m – 0.20’), ora su segnavia 580.
Tralasciamo le deviazioni a destra per le Valli di Dona e di Udai e continuiamo in leggera discesa, per rocce e ghiaie, contornando la base del Sasso di Dona, su 578 con direzione Passo delle Ciaregole (2282 m). Al bivio del passo che raggiungiamo con pochi metri di risalita, insistiamo a destra su 578, su fondo prima terroso e successivamente erboso, fino a che il sentiero, all’altezza di una baita, entra nella fitta vegetazione rimanendo alto su un torrente. Ancora pochi minuti e si raggiunge il fondo della Val Duron incrociando il percorso dell’andata (1890 m – 0.40’).
Proseguendo in discesa su 532, percorrendo ora a ritroso il tragitto di salita, superiamo il rif. Micheluzzi per poi rientrare a Campitello di Fassa (1450 m – 1.00’).
Il percorso può essere effettuato in entrambe le direzioni. Partendo dal passo del Molignon, come da relazione, si evita la salita iniziale su ghiaie instabili dalla conca di Antermoia all’attacco della ferrata e si superano in salita alcuni tratti sprotetti e su roccette ricoperte la ghiaino. Nell’altro senso si ha il vantaggio di percorrere i tratti attrezzati più impegnativi in salita.
Da passo Duron: a N 7/8 per Alpe di Siusi - ad E 4/594 per Sassopiatto/Passo Sella
Da rif. Alpe di Tires: ad O 4 per Cime di Terrarossa – a SO 3 per rif. Bergamo
Da rif. Antermoia: ad O 584 per Catinaccio d’Antermoia/passo d’Antermoia – a S 583 per Lausa/s. Scalette
