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Bella e storica via ferrata dal breve avvicinamento e contenuto dislivello seppur comporti una sequenza di attrezzature lungo paretine quasi verticali ed esposizioni accentuate. La salita sino a Punta Anna si svolge in ambiente spettacolare con visioni panoramiche.
Da Cortina lasciare l’auto presso la stazione a valle di Pietofana e con l’impianto, oppure ben più faticosamente a piedi, si sale al rif. Pomedes (2303 m). Possibile anche salire in auto con deviazione dalla stradina per il rif. Dibona e parcheggiare presso la gli impianti accanto al rif. Duca d’Aosta (2098 m).
Si prosegue oltre l’arrivo della seggiovia sopra il rifugio dove un’indicazione su una parete indica l’accesso alla ferrata che comporta una breve risalita sulle ghiaie sino alla targa che anticipa le prime funi sulla roccia (2450 m – 0.20’).
Inizialmente l’ascesa comporta la risalita diretta di alcune balze rocciose appoggiate seguita da un facile traverso attrezzato. Si riprende a salire diagonalmente su rocce scalinate ed una successiva cengia ora più esposta anche in forma spettacolare nel suo evolversi verso sinistra. Al suo termine si sale in verticale alle balze soprastanti per deviare ancora a sinistra ed oltre in diretta ascesa passando a fianco di un singolare masso poggiato in equilibrio sopra un torrione.
Oltre un intaglio si risale un camino oltre il quale si apre la visione della Tofana di Rozes nei pressi di una terrazza di ghiaie che interrompe momentaneamente le attrezzature. Si riprende la verticalità su facili rocce per qualche metro quindi un breve traverso a destra ed una svolta a sinistra seguite da una verticale e diretta ascesa dell’aperta parete. Si assecondano i tratti successivi che alternano corti traversi a risalite più dirette seppur brevi. Una corta risalita su sentiero di ghiaie anticipa un altro traverso in diagonale verso destra, una corta paretina ed una svolta a sinistra sempre con passaggi esposti ma ben appigliati lungo le ottime attrezzature. A seguire un ennesimo traverso alquanto esposto inizialmente orizzontale a cui segue una ripidità accentuata ad aggirare una costola e la conseguente parete verticale. Si continua traversando a sinistra su cengia esposta solcata da fessure sino ad un terrazzino. Oltre questo si riprende a salire con linee quasi dirette su buona roccia anche se spesso levigata dai ripetuti passaggi. Con alcune svolte e gli ultimi metri verticali si sormonta la costola soprastante e con un breve traverso dentro una rientranza della parete dove è comoda la sosta.
A seguire un altro traverso esposto verso sinistra sin dentro un breve camino, una corta placca ed una appigliata seppur ripida paretina che si supera spostandosi appena verso destra sino al culmine dove terminano le attrezzature. Si risalgono ora con facilità le tracce evidenti sulle ghiaie e le balze rocciose sino ad un largo terrazzamento con ometto che anticipa di poco un altro breve traverso attrezzato che dopo un largo intaglio risale a sinistra nei pressi di un grosso ometto a Punta Anna (2730 m – 1.30’).
Si accompagna brevemente la cresta sul versante ovest su cenge di ghiaie in falsopiano o salita appena accennata quindi un breve cavo conduce al bivio per la discesa al rif. Giussani.
A destra del bivio si può percorrere il facile tratto attrezzato che in contenuta salita porta al Dos de Tofana dove termina la ferrata Olivieri e da cui è possibile proseguire per la ferrata Aglio oppure scendere al rif. Pomedes sul s.a. Olivieri.
Dal bivio inizialmente in piano su larga cengia attrezzata seguita da un tratto su placche appena scalinate quindi in leggera discesa seguendo le attrezzature. Si segue una cengia sotto un tetto spiovente ed un tratto su sentiero di ghiaie traversando verso nord alcune lingue. Si ritrovano le attrezzature alla base di un ripido ma facile canalino ed a seguire una breve cengia, qualche passo in contenuta discesa ed una successiva comoda cengia orizzontale che contorna in questo punto la verticale parete sopra vasti ghiaioni alla nostra sinistra. La si segue nello sviluppo, a tratti esposto seppur comodo, sino alle roccette terminali che poggiano sulle vaste ghiaie (2700 m – 0.30’).
Si tralasciano le deviazioni a destra che tagliano il largho ghiaione portando su disagevoli salti e si prosegue sulla traccia principale che scende fianco alla roccia per un primo tratto per portarsi poi verso il centro della colata di ghiaie. Superata in veloce discesa la fascia di rocce alla nostra destra ci si dirige verso un evidente ometto sopra un grosso masso isolato. Da questo si traversa su facili ghiaie a destra costeggiando la base della fascia rocciosa quindi con una breve risalita su roccette si monta su una terrazza sopra una grossa spalla già visibile dall’ometto. Ora in contenuta discesa su comodi e panoramici traversi su ghiaie in frontale vista dell’ex rif. Cantore e la successiva forc. Fontananegra dove sorge lo strategico rif. Giussani (2580 m – 0.30’).
Percorso attrezzato suggestivo e ben sviluppato. Questa ferrata fa parte dei tracciati storici delle Dolomiti e ripaga con visioni e panorami immensi. Inizialmente contenuta, nello sviluppo si rivela verticale ed esposta in parecchi punti ma sempre ben tracciata su rocce dove sfruttare appieno gli appoggi seppure spesso in presenza di tratti lisci e levigati considerata l’alta frequentazione del tracciato. Salvo qualche breve passo o interruzione le attrezzature accompagnano continuamente lungo la salita.
Nel contesto la descrizione si riferisce all’iniziale tratto fino a Punta Anna ma spesso questo tratto viene percorso come iniziale per la ferrata Aglio ed eventualmente il tratto attrezzato sino alla Tofana di Mezzo.
Dal Punta Anna: 217 a N per Val d’Ansiei
Dal ghiaione finale: 403 AV1 a S discesa diretta su per rif. Dibona/s.a. Astaldi e rif. Pomedes
