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relazioni
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Interessante seppur lungo percorso alla scoperta delle postazioni austriache della grande guerra. I vari camminamenti, sistemati nei primi anni ’70 e revisionati più recentemente, consentono di salire sul fianco N della croda toccando innumerevoli postazioni in ambiente esposto ma assicurato in diversi punti con corrimano metallico, passerelle di legno ed un ponte sospeso su profonda spaccatura.
Da passo Falzarego oltre passo Valparola verso S.Cassiano, dopo il camping ed il ponte su stradina a destra fino al parcheggio a pagamento della capanna Alpina (1720 m).
Oltre la capanna Alpina in piano fino all’attraversamento del torrente presso il bivio a destra per rif. Scotoni, dopo di che si comincia a salire sensibilmente su ampio ma sconnesso sentiero sassoso con segnavia 11. Con continue e rapide serpentine si raggiunge una radura per poi continuare sull’ampia traccia ora più ripida ma scalinata con tronchi. Ci si avvicina velocemente all’altura di Sass de la Locia, punto panoramico a cui si accede oltre un cancelletto (2069 m – 0.50’).
Ora in leggera discesa e successivi saliscendi per poi attraversare il torrente, oltre il quale su falsopiano ed ancora in leggera ascesa a sbucare sull’ampia, piatta e verde Plan de l’Ega contornati a sinistra dal Piz Taibun ed a destra dalla catena dei Campestrin – bivio a destra 20b per forc. di Lech e Scotoni. Su fondo sabbioso oltre la piana si risale un colle a toccare passo Tadega (Ju dall’Ega) oltre il quale a NE continua il segnavia 11 AV1 verso NE (2150 m) a giungere in vista della vicina malga Fanes Grande presso un bivio (2107 m – 0.50’).
Varianti di accesso:
dalla Val di Fanes - è possibile giungere al bivio sopra citato anche dall’ampezzano risalendo la lunga Val di Fanes con partenza da Ponte Outo o eventualmente con servizio taxi sino a Pian dei Straerte e comunque con tempi più lunghi
dal rif. Pederù – ulteriore accesso da N seguendo il Vallon di Fanes e passando per il rif. Fanes ed il lago di Limo, con tempi e dislivello maggiori.
Si seguono ora a destra le indicazioni su segnavia 17 che su largo camminamento risale con pendenza contenuta verso la lunga linea di cresta a sud notando le particolari conformazioni rocciose con marcate spaccature. Sull’evidente traccia ben ripristinata si risalgono pendii verdi tra rada vegetazione assecondando le comode svolte del tracciato artificiale. Ci si avvicina ad un avancorpo della Furcia Rossa sin quasi sotto la parete dove incontriamo un primo bivio con, a destra, indicazioni per il 17 anche rientro dalla ferrata Furcia Rossa e dal biv. Della Pace (2250 m – 0.30’).
Ora a sinistra su segnavia VB si contorna la base rocciosa tra rocce e macchie verdi entrando nella parte bassa del largo vallone. Lo si traversa comodamente e si risalgono i comodi tornanti che ne risalgono il fianco sinistro e che superano la modesta fascia rocciosa che lo divide dalla parte alta sotto la Furcia Rossa I. Presso un tornante con grosso masso e targa
si incrocia il bivio, a destra, per l’evidente cengia che conduce alla ferrata Furcia Rossa (2402 m – 0.30’).
Della menzionata sorgente rimane solo una marcata macchia scura sulla roccia. Si seguono i successivi tornanti ben disegnati sotto la parete addentrandosi nel vallone, ora più stretto, che si contorna sino al successivo bivio con segnavia e vecchia tabella (2555 m - 0.10’).
Ora a sinistra brevemente in salita su larga cengia e successivamente in leggera discesa aggirando il profilo della parete in contenuta esposizione sopra la Val di Fanes. Si apre la visuale sulla lunga Croda del Vallon Bianco e sul marcato camminamento che ne segue il profilo a N. Si aggira uno spigolo, si supera una passerella di legno ed in falsopiano si
accosta un marcato abbassamento della cresta ora di poco più alta sul sentiero. Si prosegue in sensibile salita a tratti accompagnati dalle funi corrimano nei tratti più esposti lungo cenge e passaggi rinforzati da passerelle. Si supera una profonda spaccatura su un breve ponticello metallico ben saldo ed una successiva rampa di fastidiose ghiaie colorate. Si aggira una ulteriore costola affacciandosi su uno scenario ancor più spettacolare con le varietà di colorazioni pastello delle rocce e dei sassi. Il tracciato militare, ottimamente ripristinato, continua fin sotto le ultime alture sempre accompagnato dalle postazioni e manufatti della grande guerra. Con gli ultimi brevi tornanti si risalgono gli ultimi metri e con una svolta a destra ci si porta sotto le rocce terminali dove una spartana croce ed un libro di vetta segnano la cima principale della Croda del Vallon Bianco (2684 m- 0.30’).
Le Tofane e la Val Travenanzes a sud ed il Col Bechei a nord regalano i principali panorami dalla cima. Poco oltre le successive alture della Croda, visitabili tramite facili camminamenti, ne chiudono il profilo ad E.
Si ridiscende lungo il percorso militare aggirando lungamente la croda per ritornare, dopo breve risalita su cengia finale, al bivio (2555 m – 0.20’). Da qui è possibile salire in pochi minuti alla croce sulla Furcia Rossa I passando per la sottostante vecchia baracca del biv. Baccon-Baborka, spartano ed essenziale ricovero utile in caso di emergenza (2644 m
– 0.15’), ed eventualmente alla Furcia Rossa II continuando sulla cresta in direzione sud-ovest (2703 m – 0.10’).
Sconsigliato proseguire ulteriormente verso ovest a seguire qualsiasi ulteriore traccia o camminamento anche più sotto la linea di cresta per i salti verticali sopra i quali si andrebbe comunque ad incrodarsi. A ritroso si riprende il vicino bivio per la ferrata FR e quindi a scendere al successivo dove ci si ricollega al segnavia 17 (2250 m – 0.40’).
Lungo lo stesso percorso ad incrociare il 11 AV1 verso ovest per passo Tadega, al Col de Locia e la discesa terminale sino a capanna Alpina (1720 m – 1.40’).
Escursione penalizzata dal lungo avvicinamento, da qualsiasi accesso si provenga, ed abbinabile eventualmente alla Via della Pace-ferrata Furcia Rossa con eventuali salite ai monti Casale e Cavallo e magari pernottando al biv. della Pace (in tal caso verificarne preventivamente le condizioni e la presenza di coperte) oppure in uno dei vari rifugi presenti sull'altopiano di Fanes. Bellissimi gli scorci sul Col Bechei e soprattutto sulle Tofane sopra la sottostante Val Travenanzes.
Da capanna Alpina: 20 per rif. Scotoni
Dal bivio al Plan dell’Ega: 20B per forc. di Lech / rif. Scotoni / Fanis
Da passo Tadega: ad O segnavia per La Varella /Conturines
Da malga Fanes Grande: 11 AV1 a N per lago di Limo / ad E per Val di Fanes
