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Bell’itinerario sul massiccio del Sasso della Croce che sul versante Val Badia presenta altissime pareti e conclude con la successiva salita attrezzata alla piramide del Sasso delle Dieci.
Da Badia-Pedraces con la prima seggiovia fino ai rifugi Nagler e Lee e poi con la seconda fino al Rif. Ospizio Santa Croce (2045 m).
Dalla stazione a monte della seconda seggiovia in un paio di minuti si raggiunge il rif. Ospizio Santa Croce, con la vicina chiesetta, in posizione spettacolare sotto le altissime pareti giallo-arancio del Sasso della Croce e del Monte Cavallo. Si continua per pochi passi in direzione E su segnavia 7 avvicinandosi alla base delle pareti. Si lascia a sinistra la deviazione con segnavia 15B diretta verso Specia e si continua ora verso sud contornando ed avvicinandosi sempre più alle alte pareti, prima tra i mughi e poi sulle ghiaie basali. Quando le pareti si fanno meno compatte, il sentiero inizia a salire fra le rocce. Si supera un primo facile canalino e si raggiunge il primo tratto attrezzato, dove il cavo serve solo da corrimano. Con un successivo tratto attrezzato si sale in diagonale per una rampa e si raggiunge un pulpito. Ora la traccia sale tra fasce detritiche e roccette, contorna un nuovo pulpito per salire un largo canale con un tratto attrezzato sulle rocce di sinistra. Giunti all’altezza della spalla che origina il canale si continua nuovamente in direzione S su una bella cengia a tratti esposta. Aggirato un ultimo spigolo, il sentiero sale ora con pendenza accentuata ed aiutandosi con il cavo sulle rocce giallo-arancio di sinistra oppure più faticosamente su ghiaie, in pochi minuti si raggiunge il passo di Santa Croce (2612 m - 1h30’).
Qui la visuale si apre e spazia sul grande anfiteatro dell’altopiano di Pices-Fanes, chiuso a NO da Sasso della Croce, Monte Cavallo, Sasso delle Dieci e Sasso delle Nove.
Si prosegue su ora segnavia 7B in direzione N. La traccia si alza progressivamente rimanendo quasi sul margine dell’altopiano, per superare lo zoccolo roccioso delle varie cime, regalando ogni tanto degli scorci sull’abisso sottostante. Prima su verdi e poi fra ghiaie e roccette si guadagna quota fino ad un bivio (2825 m – 0.30’).
Da qui si svolta a sinistra e si raggiunge per sfasciumi la Cima del Monte Cavallo (2907 m – 0.15’).
Anziché ridiscendere per il sentiero di salita, si può continuare in direzione N per riprendere più a monte la traccia lasciata alla base del Monte Cavallo. Senza percorso obbligato, rimanendo comunque almeno una decina di metri a destra del precipizio, ci si abbassa districandosi fra caotici blocchi e per brevi tratti terrosi intercettando nuovamente in pochi minuti
il segnavia 7B. Il sentiero prosegue ora con dei saliscendi rimanendo alla base delle alture minori e solo nel finale sale facendosi un po’ più tecnico, dovendo superare alcuni lastroni di roccia talvolta sporchi di ghiaino. Si giunge così alla base della cuspide rocciosa del Sasso delle Dieci (0.30’).
Una breve ferratina supera gli ultimi 50 metri inizialmente verticali sul filo di cresta in buona esposizione e poi seguendo un breve canalino conducendo sull’ampia vetta del Sasso delle Dieci (3025 m – 0.10’).
Dalla cima si ripercorre la ferrata in discesa ed a ritroso sul percorso fatto in precedenza fino al Passo di Santa Croce (2612 m – 1.10’).
Ora si procede ad E su segnavia 12B seguendo le indicazioni per Forcella de Medesc dove la traccia contorna alcuni risalti minori traversando su placche in piano. Giunti alla base della conca prativa del Piz de Medesc, si scende bruscamente su una rampa verde scivolosa. Prima della fine della rampa il sentiero svolta decisamente a destra, sormontando delle placche inclinate da attraversare diagonalmente con qualche difficoltà. Al termine di queste fasce rocciose ci si innesta sul segnavia 12 e seguendolo a destra in direzione S si giunge in breve alla Forcella de Medesc (2533 m – 0.50’).
Si scende lungo la Val de Medesc inizialmente sul lato destro su terreno color giallo-arancio per poi traversare più in basso su traccia o più velocemente su ripide ghiaie, sulla sinistra orografica sotto i contrafforti del La Varella. Quando si raggiungono i primi mughi la valle si apre e la pendenza diminuisce raggiungendo un bivio (2030 m – 0.30’).
Si prosegue a destra assecondando il segnavia 12A, con continui e monotoni saliscendi fra mughi e rado bosco, sino ad un altro bivio oltre il quale si prosegue diritti su segnavia 15 per rientrare al rif. Ospizio Santa Croce (2045 m – 0.50’).
Un’alternativa di discesa è quella di proseguire, dal bivio, a sinistra e continuare la facile e rilassante discesa lungo il 12 dirigendosi verso la Villa. Dopo aver attraversato alcune rotabili sopra il paese il segnavia conduce poco sopra la rotabile principale proveniente da San Cassiano. In tal caso è opportuno lasciare un’auto presso alcuni spiazzi che si raggiungono
staccando dalla strada a destra prima degli ultimi tornanti che anticipano il paese (1430 m – 0.45’).
I vari tratti attrezzati che portano al Passo di Santa Croce sono facili e comunque si consiglia il set da ferrata per i meno esperti mentre è vivamente raccomandato indossare almeno il casco vista l’incombenza delle pareti. La ferrata del Sasso delle Dieci invece, seppur breve, è molto esposta.
Splendidi i panorami sia dalle cime del Monte Cavallo e del Sasso delle Dieci che dall’altopiano.
Consigliata pure, seppur allunghi il percorso, la discesa per Forcella de Medesc che offre splendidi scorci sul gruppo del La Varella. In caso di giornata senza nubi l’escursione, tranne che nella prima ora, si svolge sempre al sole senza possibilità di riparo.
Dal passo Santa Croce: 7 ad E per altopiano di Fanes/rif. La Varella
Da forc. de Medesc: a S per cima La Varella/Conturines
