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Dolomiti - Val di Fassa
Catinaccio d'Antermoia
3002 m
Pera di Fassa-Gardeccia 1950 m
1200 m
6/7 h
facile
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rif. Passo Principe 2599 m - rif. Antermoia 2599 m

Facile ferrata alla cima più elevata del gruppo del Catinaccio, in questo caso inserita all’interno di un anello che offre prima scorci spettacolari lungo la Val del Vaiolet su Catinaccio e Torri del Vaiolet e poi sul Larsec, durante il lungo ma spettacolare rientro sull’omonimo sentiero attraverso la Val di Lausa. L’eventuale digressione alla cima di Lausa può rendere ancora più completo il giro.

Da Pera di Fassa con il pulmino fino al rif. Gardeccia oppure in alternativa - sempre dal paese - con tre tratti in seggiovia si raggiunge il rif. Ciampedie ed un sentiero in discesa a Gardeccia (1950 m - 0.40’).

Da Gardeccia si segue il segnavia 256, che si inoltra lungo la Val del Vaiolet su strada sterrata e si raggiunge il pianoro su cui sono situati i riff. Vaiolet e Preuss (2243 m – 0.40’).
Si continua sempre in direzione N, ora sul 584, sentiero comunque agevole che sale con moderata pendenza verso la testata della valle chiusa proprio dal Catinaccio d’Antermoia a raggiungere il rif. Passo Principe situato sull’omonimo passo (2599 m – 0.45’).
Dal rifugio si prende il sentierino - indicazioni ferrata Catinaccio d’Antermoia - che con ripide svolte conduce velocemente alla base della parete aggirando un avancorpo sulla sinistra. Si continua poi sul fianco occidentale su comoda cengia attrezzata con funi metalliche finché, con una breve scala, si scende di qualche metro per prendere una cengia sottostante. Questa sale con modesta pendenza e poi si allarga impennandosi a mo’ di rampa e comporta qualche breve passo di I tra rocce e sfasciumi. Giunti quasi sulla verticale del Passo di Antermoia si svolta con decisione verso sinistra sfruttando una ulteriore cengia. Sempre con l’ausilio della fune si sale fino ad un intaglio da cui è visibile in basso il rif. Passo Principe. Ora si piega
leggermente verso destra sulla pareti settentrionali e sempre in costante ma moderata pendenza, prima tra sfasciumi e poi ancora assecondando una serie di cenge rocciose montando infine con una ulteriore svolta sulla cresta. Percorrendo l’aerea cresta a semicerchio, abbastanza esposta e non attrezzata, si giunge in breve alla croce di vetta del Catinaccio d’Antermoia (3002 m – 1.15’)

Si prosegue sulla cresta, ora meno affilata, in direzione S. Poco prima di giungere sull’anticima le funi invitano in discesa verso sinistra. Anche su questo versante si sfrutta una larga e comoda cengia che taglia diagonalmente il fianco SE della montagna. Scendendo con poche difficoltà, spesso comunque assicurati dal cavo, si percorre tutta la cengia. Quando questa si interrompe si scende più verticalmente aiutati anche da alcune scalette e giungendo così alla forc. del Catinaccio di Antermoia (2700 m). Ci si abbassa ancora aiutati dalle attrezzature raggiungendo il bivio con il sentiero 584, proveniente dal passo di Antermoia e diretto al rif. Antermoia (2650 m – 1.15’).
Tralasciando le indicazioni del 584 si prosegue diritti su evidente traccia, ex segnavia 583B, che taglia in leggera salita le pendici settentrionali della Cima di Lausa. Giunti all’altezza di un nevaio di media pendenza, a seconda della stagione e dell’eventuale traccia presente, si valuta se attraversarlo, risalirlo al centro o contornarlo se possibile sul bordo superiore; la traccia riprende giusto dall’altra parte del nevaio. In ogni caso, si giunge con qualche difficoltà al passo di Lausa dove si incrocia la traccia proveniente dal rif. Antermoia su segnavia 583 (2700 m – 0.30’),
Variante alla Cima di Lausa: dal passo di Lausa si svolta a destra seguendo i nuovi segnavia biancorossi non numerati. Facilmente tra ghiaie, roccette e sfasciumi si guadagna la Cima di Lausa (2876 m) e quindi sullo stesso itinerario della salita si torna al passo di Lausa (0.35’ a/r).
Dal passo si scende ripidamente per i ghiaioni lungo la Valle di Lausa, tra le Crepe di Lausa e la Cima del Larsech. Un salto di rocce viene aggirato sulla destra, ora in vista degli splendidi pascoli del Larsech. Giunti nella verde conca, la traccia si sposta sulla sinistra superando abbastanza agevolmente un breve tratto roccioso per poi risalire di qualche metro fino al passo delle Scalette (2348 m – 0.40’).
La valle ora si chiude stretta tra le pareti della Pala della Ghiaccia e del Piccolo Cront. Si superano alcuni brevi tratti attrezzati e si entra in un canale dal quale si esce sulla destra, alti sulla forra. La traccia prosegue sotto le pareti incontrando un tratto attrezzato recentemente con fune e staffe, alti di qualche metro sulla parete; questo tratto è aggirabile in basso a meno che il sentiero non sia franato, visto la natura dello stesso. Superato quest’ultimo tratto impegnativo il sentiero entra nel bosco del Larsè aggirando lungamente e con continui
saliscendi i dirupi di Larsech, fino a tornare a Gardeccia (1950 m - 1.20’)

La ferrata del Catinaccio di Antermoia è percorribile in entrambi i sensi con le medesime difficoltà e si presta ai neofiti delle ferrate che abbiamo comunque una discreta esperienza di montagna, vista la quota raggiunta e la discreta esposizione della cresta. Prestare attenzione nell’attraversamento del nevaio che si trova sulla traccia che dalla fine della ferrata porta al passo di Lausa. E’ possibile accorciare o allungare l’escursione in diversi modi, modificando gli accessi oppure il rientro.

Dai riff. Vaiolet-Preuss: 542  ad O per riff. Re Alberto/rif. e ferr. passo Santner
Da fine ferrata: 584 ad E per rif. Antermoia/Val di Fassa – a N per ferr. Laurenzi

2015
Dario
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