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Bella ferrata su nuovo tracciato rispetto all’originale. L’avvicinamento va affrontato con passo calmo soprattutto tra il rifugio e l’attacco viste le faticose ghiaie. La prima parte più facile e divertente anticipa la successiva risalita alla forcella ben più impegnativa e dentro un oscuro canale. La discesa, diretta e ben tracciata risulta più facile e veloce.
Da Padola si seguono le indicazioni per Valgrande e poco oltre si parcheggia presso il rif. Lunelli (1568 m). Ci si dirige ad O sul 101 verso la bastionata rocciosa solcata dal copioso corso d’acqua inizialmente su comoda mulattiera che diventa ben presto un largo sentiero con pendenza costante e qualche facile saltino roccioso. Con rapide svolte ci si alza sulla valle e dopo aver attraversato il torrente ci si avvicina al soprastante rif. Berti posizionato in strategica e panoramica posizione (1950 m – 1.00’).
Senza passare per il rifugio, evitando quindi la successiva breve discesina intermedia, si devia a sinistra nei pressi di un ponticello di legno imboccando una chiara traccia. Poco sopra questa incrocia il 152 che si segue brevemente verso S in direzione forc. dei Camosci per lasciarlo quasi subito a destra per l’avvicinamento alla ferrata. Con ripidità lungo le ghiaie si risale il pendio che si dirige verso la base della parete sotto le Guglie di Stallata per deviare più sopra verso sinistra ad attraversare un canalino di sfasciumi. Ci si inerpica oltre sino a montare sulla spalla macchiata di verde sotto i Campanili di Popera e risalire un ultimo canale su rocce e sassi quasi sino al suo limitare, dove un evidente bollatura segna l’inizio della ferrata Roghel (2320 m – 1.00’).
Si parte con un facile traverso verso destra su buoni appoggi, caratteristica comune della prima metà del tracciato. Dopo un terrazzino si devia a sinistra superando una paretina più verticale per riprendere la diagonale verso destra avvicinandosi all’oscuro canale che scende dalla forc. delle Guglie. Una facile cengia – eccessivamente bollata - traversa in piano portandosi all’imbocco del canale sul limitare destro. Ci si alza ora con più decisione su un caminetto ed un traverso su parete che deposita presso le ghiaie basali del canale che qui si restringe. A seguire la seconda parte della ferrata più impegnativa talvolta su placche e roccia umida. Una verticale sequenza rimonta una paretina seguita da un traverso ascendente a destra ad aggirare una costola. Ancora a sinistra su rocce più gradinate e qualche passo in discesa traversando quasi verso il fondo del canale da cui un impegnativo salto bagnato - leggermente strapiombante - aiutato da alcune staffe e gradini metallici oltre il quale la roccia migliore concede appena una tregua su una breve cengetta. Il percorso riprende a salire alternando alcuni brevi traversi a tratti più diretti sin sopra un ballatoio. Con un ultima ascesa discretamente verticale ci si avvicina al soprastante intaglio che si raggiunge con l’ultimo facile traverso ascendente verso sinistra e concludere con una breve cengia detritica sino alla stretta e spettacolare forc. delle Guglie (2540 m – 1.00’).
Dalla forcella uno stretto canalino attrezzato divalla per un centinaio di metri seguendo la parete quindi le attrezzature svoltano a destra e seguendo una larga rampa discretamente scalinata conducono con decisione la discesa. Una facile sequenza di funi, seppur in discreta inclinazione, percorre la parete con qualche breve traverso sino a calare ben più sotto su uno stretto canale di rocce e massi dove terminano le attrezzature (2380 m – 0.30’).
Si discende il selvaggio canale con attenzione ma su discreta solidità sino a dove questo si allarga sopra un vasto conoide di ghiaie. Dove la traccia devia a destra – linea diretta per la Cengia Gabriella – si prosegue sulle evidenti tracce a sinistra perdendo decisamente quota verso le macchie verdi sottostanti. Queste si raggiungono ben presto e dove la pendenza scema, tra grossi massi e verdi pascoli, si riprendono i bolli del 109 che in breve portano al vicino biv. Battaglion Cadore, splendido balcone sulla Val Stalata contornato da un ambiente magnifico (2219 m – 0.20’).
Per il prosieguo sul 110 – per il quale non è obbligatoria la discesa intermedia al bivacco – si prosegue contornando il circo inferiore del Ciadin de Stalata sin sotto le prime attrezzature della Cengia Gabriella che tagliando il monte Giralba di Sotto conduce magnificamente al rif. Carducci (2297 m – 4.30/5.00’).
Come alternativa diretta di discesa verso Auronzo, dal bivacco ci si dirige verso S seguendo il segnavia 109 che lungamente – pur con qualche breve tratto attrezzato – cala verso la Val Stalata restandone peraltro sempre ben più alto. Raggiunto il Pian de le Salere sul 109 segue in discesa la Val Giralba sino al paese di Auronzo (950 m – 3.00’).
Non sottovalutare l’approccio all’attacco, non eccessivamente lungo ma faticoso nella parte superiore.
Il percorso attrezzato risulta ben attrezzato anche se i fittoni, in qualche tratto verticale possono forse risultare troppo distanziati. Nel complesso un bel percorso, più facile nella prima parte, impegnativo nella seconda sino in forcella. La discesa attrezzata sino al canale di sassi è ben scalinata e tracciata e va comunque seguita con attenzione. Da evitare assolutamente la salita lungo la ferrata con tempo incerto.
Per la prosecuzione diretta alla Cengia Gabriella seguire la prima deviazione bollata poco sotto il canale mentre per arrivare al bivacco direttamente proseguire in discesa verso il pianoro seguendo le tracce e riprendere i segnavia poco più sotto. Bivacco in ottime condizioni con acqua presente accanto alla costruzione.
Dal rif. Berti: 101 a NO per Vallon Popera/passo Sentinella – 152 a SE per forc. Camosci/biv. Piovan
Dal bivio sopra il bivacco: 110 ad SE Cengia Gabriella per rif. Carducci/Val
Dal biv. Battaglion Cadore: 109 a S per Val Stalata/Val Giralba/Auronzo – a SE percorso alpinistico Cengia Alta Cima Bagni/Cadin del Biso (lungo ed impegnativo)
