SomariTeam
relazioni
relazioni

Escursione con variante ad anello su facile e lungo accesso al balcone panoramico della Piccola Croda Rossa. Al cospetto della tenebrosa sorella maggiore e circondati da immensi ed estesi panorami.
Da Cortina si segue la strada per Dobbiaco e dopo pochi chilometri, al primo secco tornante si imbocca a sinistra la stretta rotabile che in breve porta all’ampio parcheggio di malga Ra Stua (1668 m). Nel periodo estivo (luglio/agosto) la stradina è chiusa con servizio navetta a pagamento da Fiames a Ra Stua.
Si prosegue oltre la sbarra sul segnavia 6 su larga stradina bianca sino al secondo bivio a destra – tabella. Sul 26 si lascia il campo aperto e ci si inoltra nella vegetazione risalendo, su strette serpentine, il versante SO dell’altopiano che si intravvede dalla valle. Su sensibile pendenza ma senza strappi particolari si raggiunge il limitare della bastionata e con un tratto in falsopiano e pochi metri in discesa si traversa brevemente uno spiazzo verde e si risale un piccolo colle con capitello – Cròsc del Grisc (2160 m – 1.20’).
Si continua traversando a N poco sopra l’esiguo laghetto di Rémeda Rossa, asciutto in stagione inoltrata ed incassato sul fondo valle. Lasciato il laghetto a destra ci si porta all’altezza di un evidente colle verde con evidente ometto al centro (2180 m – 0.10’).
Si abbandona quindi il segnavia CAI traversando il colle e ci si dirige – evidenti tracce - verso la fascia di roccette basali sotto la dorsale O della Rémeda Rossa. Si seguono gli ometti che ogni tanto punteggiano il percorso peraltro molto intuitivo e che su zolle e roccette supera con facilità le varie balze che fasciano la parete. Senza una via obbligata e seguendo i passaggi più agevoli si punta alla dorsale sommitale che si può raggiunge prima con un breve traverso verso sinistra oppure poco più sopra continuando con un’ascesa verso destra – alcuni evidenti ometti sul profilo della dorsale. Raggiunta la larga e facile dorsale la si segue lungamente su tracce punteggiate da ometti non lontani dal precipitante profilo a destra. Con gli ultimi metri sulla larga calotta sommitale si incrocia la traccia proveniente da N - forc. Cocodain/rif. Biella - e si raggiunge il punto più alto della Rémeda Rossa (2605 m – 1.00’).
Si prosegue a SE scendendo brevemente sino alla larga sella tra le due cime e dove sale anche il più breve ma faticoso accesso dal laghetto lungo un detritico canale (2550 m). Oltre la sella si segue inizialmente il crinale di roccette e ghiaie lungamente punteggiato da evidenti ometti che si segue a vista lungo le migliori tracce. Lungamente lungo il versante senza sensibili digressioni ci si avvicina alla sommità e con gli ultimi metri si raggiunge la modesta croce della Piccola Croda Rossa (2859 m – 0.50’).
Impressionanti le viste sulla Croda Rossa e l’ancor più vicina Crodaccia Alta come pure il sottostante vallone di Ra Montejela.
Il rientro più ovvio è a ritroso lungo il percorso di salita. Per evitare la discesa dalla dorsale O della Rémeda Rossa lungo la fascia di rocce è possibile proseguire facilmente a N verso forc. Cocodain (2332 m) ed ancora sino al rif. Biella (2327 m) quindi rientrare sul 26 anche se questa opzione impone un lungo giro.
Variante discesa sulla Ra Jeralbes – Questa discesa, senza segnalazioni e solo rari ometti, segue la dorsale O della Piccola Croda Rossa e riporta nei pressi del laghetto. Dalla croce di vetta ci si mantiene nei pressi del limite sinistro della dorsale sui migliori passi e comunque su terreno facile ma privo di particolari tracce o indicazioni. Non molto sotto alla cima si incontra un vistoso ometto sopra un detritico e colorato canale che scende ripidamente sulla sottostante Ra Montejela. Si continua a ridosso del filo perdendo sensibilmente quota cercando di non allontanarsi troppo dal bordo. Si incontra una spaccatura della dorsale che si supera con qualche passo attento su detriti e fondo rossastri rimontando sul filo successivo e lungo un breve tratto erboso – curiosa quanto evidente freccia di sassi. Si prosegue senza discostarsi dal limite della
dorsale quindi sopra i pendii più ripidi che anticipano le sottostanti spalle erbose si seguono tracce e scalinamenti lungo un breve canale e con un breve traverso a sinistra si poggia sopra un’ampia spalla erbosa. Ora si traversa a destra proseguendo la discesa ed a vista verso le successive terrazze sottostanti. Qualche tratto su ghiaie e detriti alternato a zolle erbose e con più comodità sulla sella che anticipa le due ultime alture della dorsale – ometto quasi alla base dell’ultimo verde pendio (2450 m). Si lascia a destra il crinale e si taglia il pendio puntando verso l’altura con il capitello toccata in salita. Tra massi, mughi e zolle si traversa una zona appena più ostica e ci si innesta a vista sul segnavia 26 nei pressi del capitello del Cròsc del Grisc (2160 m – 1.30’).
A ritroso per il percorso di salita lungamente tra le tortuose svolte sino al fondo valle da cui a sinistra in rilassante conclusiva camminata sino a Ra Stua (1668 m – 0.50’).
Seppure a tratti monotono nelle risalite lungo le dorsali di entrambe le cime, il giro propone panorami estesi e vedute impressionanti. L’accesso alla prima dorsale non presenta alcun problema potendo contare su diverse possibilità di raggiungere il pendio soprastante.
La variante di discesa descritta va intrapresa solo con buona visibilità e da persone esperte. Non presenta tratti particolarmente ostici ma talvolta la discesa va ponderata con cautela per la natura del terreno detritico. Tenersi lungamente a ridosso del limitare sinistro della dorsale sino alle prime spalle erbose, quindi a destra traversare verso le terrazze sottostanti da cui a vista scendere a destra puntando al già visibile sentiero percorso in salita.
Dal bivio sopra il laghetto di Rémeda Rossa: 26 a N per rif. Biella
Dalla Rémeda Rossa: traccia a N per forc. Cocodain/rif. Biella
