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relazioni
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Classica cima del feltrino, mai banale nella sua percorrenza, che si raccomanda solo con ottime condizioni meteo ed ambientali. Le vedute ed i panorami sono impagabili come interessante senza essere troppo impegnativa è la variante per il viaz nord-est. Ripidi pendii erbosi richiedono buona confidenza su terreni non sempre agevoli.
Da Feltre attraverso Foen oppure da Belluno per Cesiomaggiore e Soranzen, si raggiunge Villabruna e dal centro paese verso N sino ad Arson. Prima di entrare nel borgo si imbocca a sinistra Via Mutten su stradina stretta ed asfaltata sino ad un incrocio con fontana dove si parcheggia su spazio limitato (602 m). Possibile salire ancora qualche centinaio di metri ma gli spazi a bordo strada sono scarsi.
Si asseconda la rotabile per alcune curve in decisa salita sino alla tabella a sinistra che segnala il sentiero 819 per S.Mauro. La mulattiera risulta comoda e larga seppur pendente e lineare nello sviluppo. Ad un tornante a destra questa si trasforma in largo sentiero in piacevole ambiente ma sempre in decisa e costante salita. Si risale a mezza costa la boscosa
Valle di S.Mauro assecondando qualche tornante nella parte alta dove la vegetazione si dirada e si aprono gli ultimi pendii in traverso che conducono alla bella e panoramica chiesetta di San Mauro (1268 m – 1.20’).
Dietro la costruzione si salgono alcuni metri per deviare in falsopiano verso O traversando sotto le prossime alture rocciose. La traccia è ben evidente e si incontra qualche rado e vecchio bollo rosso. Ci si abbassa per poco ad aggirare alcune fasce rocciose oltre le quali ci si alza ad un breve tratto attrezzato ma facile che anticipa la chiara indicazione bollata che lascia il sentiero verso il pendio a destra (1320 m – 0.15’).
Ci si alza ora ripidamente su traccia meno marcata ma ancora evidente seguendo gli scalinamenti sulle zolle erbose e qualche bollo datato sulle rocce. Si supera un risalto tra due blocchi rocciosi e si inizia la lunga e faticosa risalita del largo vallone erboso che punta a chiudersi ben sopra alla sella sempre visibile. Ci si tiene generalmente sulla sponda destra
dove qualche bollo accompagna le poco più marcate tracce ed in ogni caso verso due blocchi rocciosi al centro del canalone, uno ben segnato da un marcato bollo. Dove il canale si restringe la traccia diventa più abbordabile e con le ultime faticose svolte si perviene alla larga insellatura di forc. Valpiana con vista sul Cimonega a N (1680 m – 0.50’).
Ora ad O si sale marcatamente verso le pareti per poi traversare momentaneamente su pendenze più tranquille. Aggirato un pendio se ne risale un successivo con decisione e costeggiando le fasce della cima E si traversa in falsopiano per un bel tratto panoramico sin sotto una rupe bollata. La si aggira ora in decisa risalita lungo un ultimo canalino scalinato che conduce in breve alla forcella tra le due cime (1805 m). In breve a sinistra sulla facile ed aerea crestina terminale alla cima O del monte San Mauro ed il libro di vetta (1836 m – 0.30’). Panorama vastissimo ed aperto su tutte le direzioni compresa la sottostante Val Belluna ed il massiccio del Grappa.
Variante alla cima E – dalla forcella tra le due cime si traversa verso E sul versante meridionale sotto le pareti sino al delicato canalino di sfasciumi che conduce sulla corta cresta ed alla cima O (1858 m – 0.30’).
La discesa per il medesimo percorso è facile ed agevole sino alla larga sella intermedia (1680 m – 0.20’).
Variante per il viaz NE - si rientra alla forcella tra le due cime e si scende qualche metro sul versante N seguendo un evidente traccia lungo un viaz che alterna tratti più comodi ad altri più impegnativi dove alcuni passaggi comportano contenute esposizioni. Il tracciato si sviluppa intorno ai 1800 m con diversi saliscendi ma senza eccessive pendenze e qualche sparuto vecchio bollo conferma la giusta percorrenza seppur visibile solo al passaggio. Attenzione va posta se permangono residui tratti nevosi lungo il viaz, questi possono trovarsi più consistenti nella seconda parte del tracciato. Si asseconda il percorso inizialmente più semplice e da subito molto accattivante che punta per buon tratto verso N, rasenta un’alta parete e la aggira con tratto esposto ma sicuro. Si scende verso una zona di mughi articolando la prosecuzione ora verso S ma ancora a ridosso delle fasce rocciose e parzialmente in ombra. Si susseguono tratti su cengia facili ma accorti in caso di neve per riprendere a salire traversando qualche canalino ed assecondando le anse del tracciato. Una balza detritica si supera con decisione a riprendere la traccia poco sopra e dove, tra i mughi, la stessa sembra perdersi. Si traversa un ultimo marcato canale, si supera con fatica una balza tra le piante e si perviene ad un balcone panoramico verso l’ampia sella sottostante dove si incrocia il sentiero di salita già percorso. Con decisione ora alla vicina depressione di forc. Valpiana che si raggiunge con facilità (1680 m – 1.10’).
La discesa da questa, a ritroso sul medesimo percorso di salita descritto e lungo il largo canalone erboso, è faticosa e per lunghi tratti può risultare scivolosa. Al bivio sottostante a sinistra e si rientra in breve alla chiesetta di San Mauro (1268 m – 1.00’).
Variante sulla cresta E alla forc. di San Mauro – si tratta di un percorso ormai in disuso anche se le tracce fanno pensare a qualche percorrenza seppur isolata lungo linee logiche inizialmente ripide e solo un vecchio bollo rosso sul ripido e marcato salto che, in questo senso di percorrenza, viene superato con massima cautela in discesa. Dalla sella si traversa sotto la cresta verso E in falsopiano a montare sulle roccette che scendono dalla cima dell’altura. Abbozzi di traccia conducono a metà del filo dove ci si cala sul versante opposto su ripidi verdi. E’ verosimile anche salire all’altura e scendere oltre la costola rocciosa ma ciò implica una risalita e successiva più ripida discesa. Il centro del largo pendio sembra il meno praticabile pertanto ci si sposta sul lato sinistro oppure ci si tiene sul versante destro sino ad individuare una marcata traccia che lo traversa e ci si riporta sul lato sinistro.
Ora su pendenze più contenute ad una selletta quindi seguendo labili tracce quasi il filo di cresta oppure discostandosene di poco si taglia una altura successiva e portandosi sopra un marcato salto tra un blocco roccioso ed una spaccatura (1500 m – 0.30’).
La pendenza alquanto ripida e la natura del terreno consigliano una discesa attenta, potendone anche assicurare la calata da alcuni grossi spuntoni sopra il salto (25 m – II – vecchio bollo sul blocco roccioso visibile solo dal basso). Si asseconda ancora la cresta, ben più facile, spostandosi qualche metro a destra a scendere un facile canalino ed incrociare, pochi metri più sotto, una chiara e marcata traccia trasversale. A sinistra in facile discesa erbosa verso la ben visibile depressione della forc. di San Mauro (1406 m – 0.15’).
Dalla forcella ora sul segnavia 819 a S sino al sottostante incrocio con tabella che anticipa di poco la deviazione per la chiesetta di San Mauro (1330 m – 0.10’).
Dal bivio poco sopra la chiesetta di San Mauro in costante discesa lungo il percorso di salita sino al PP di Mutten (602 m – 0.50’).
Variante per il Sentiero tematico chiesette Pedemontane – dalla tabella a sinistra in parziale e temporanea salita nel bosco per uscirne presto traversando lungamente verso E in aperta veduta sulla Val Belluna. Dopo un tratto in falsopiano si riprende a scendere piacevolmente tra la vegetazione sino ad incrociare una larga mulattiera dove si abbandona il sentiero
tematico e si continua a destra verso SO. Su tratti più decisi in discesa e su fondo appena meno agevole ci si ricollega al sentiero iniziale 819 poco sopra le ultime case. Come inizialmente ed in breve sulla stretta e pendente rotabile sino al PP a Mutten (602 m – 1.00’).
Giro spettacolare nello sviluppo delle varianti descritte. Faticosa la risalita a forc. Valpiana mentre il viaz che si sviluppa verso NE non presenta particolari difficoltà se libero da residui nevosi.
La variante diretta di discesa alla forc. di San Mauro presenta ripidi tratti erbosi in discesa ed un marcato salto da superare in discesa per circa 25 m per il quale si consiglia uno spezzone di corda. Alternativa sono alcuni canali più a destra che comunque comportano marcate ripidità.
Tempi e dislivelli sono riferiti al medesimo percorso di salita e discesa oppure con le varianti descritte.
Dal bivio dopo la chiesetta: traccia a SO per Prati di S.Mauro/Valle di S.Martino
Da forc. di San Mauro: 819 per Val Canzoi
