SomariTeam
relazioni
relazioni

Cima secondaria della zona che si raggiunge facilmente da Pralongo e con un breve tratto dell’Anello Zoldano peraltro reso interessante dal Viaz de l’Ariosto. La magnifica posizione strategica ne fa un balcone privilegiato circondato da numerosi gruppi e molte famose cime più lontane.
Lungo la Val Zoldana sino a Forno di Zoldo ed oltre il centro paese sino alla chiesetta da cui a sinistra per qualche chilometro e diverse curve sino all’abitato di Pralongo. Si attraversa il paesino sino alla chiesetta, quindi a sinistra dove si parcheggia su ampio spiazzo. La stradina bianca prosegue lungo la Val de la Malisia sino a cas. Del Pian ma vale la pena risalire a piedi la valle (985 m)
Si ritorna alla chiesetta da cui a sinistra su forestale chiusa al traffico e quindi da preferire alla rotabile di cui sopra – tabella per Colcerver. Si segue la larga mulattiera che senza particolari pendenze si addentra lungo la valle nel bosco ed offre qualche apertura verso le cime ad O. Si perviene ben presto all’ampia radura di cas. Del Pian che offre un piacevole
punta di sosta (1162 m – 0.30’).
Si passa oltre la stalla e si imbocca la mulattiera – segnavia 524 – per abbandonarla poco sopra dove il sentiero si alza decisamente entrando nel bosco. Questo è un tratto decisamente piacevole e non particolarmente ripido che conduce ad una radura – tabella per deviazione Al Vach. Ora a sinistra in salita più accentuata quasi a ridosso delle pareti rocciose che si intravvedono oltre la vegetazione. Si continua ancora verso S sino all’incrocio col segnavia 536 Anello Zoldano proveniente da baita Angelini (1480 m – 0.30’).
Dal bivio a sinistra accostando la fascia rocciosa e lungo una bella cengia per qualche tratto parzialmente esposta ma sempre comoda nella percorrenza contrassegnata dalla tabella del Viaz de l’Ariosto. Dopo un bel tratto in falsopiano si scende in un ansa del profilo accostando un canale di rocce e ghiaie ben scalinato che si risale sin dove la traccia stacca a sinistra e monta sopra una spalla erbosa nuovamente nel bosco. Su larga traccia ci si porta a ridosso della parete per una breve contenuta discesa ed a seguire una cengia più larga e meno scoscesa. Aggirato un costolone si riprende a salire con ripidità per poco quindi su un buon tratto più appoggiato traversando lungamente sino al bivio da cui al non lontano Petorgnon - tabella (1550 m - 0.40’)
Si risale la traccia 535 seguendo i segnavia e ed i passaggi districandosi tra gli alberi ed eventuali piante di traverso senza una linea diretta ma seguendo sempre un’ascesa più omogenea. Ben più sopra la vegetazione tende ad abbassarsi lasciando spazio ad ampie zona di mughi tra le quali il sentiero si districa agevolmente lungo linee talvolta tortuose ma
sempre ben mantenute. Un passaggio sopra un intaglio lascia intravvedere un profondo e scuro colatoio ed a seguire qualche risalto di roccette man mano che la verde calotta sommitale si avvicina. Con gli ultimi metri si aggirano i mughi più fitti e si monta sulla comoda cima del Petorgnon (1914 m – 0.40’).
Le viste dalla cima sono decisamente impagabili. Mentre il versante O è spettacolarmente precipitante, ci si può giostrare tra le vicine cime secondarie pure interessanti sopra altre vedute sui circostanti versanti.
Si ridiscende dalla cima seguendo il percorso di salita guidandosi con i bolli rossi e le tracce nel terreno sino al bivio lasciato sotto (1550 m - 0.30’).
Da questo si prosegue verso E arrivando poco dopo all’incrocio del Col de Michìel e la panoramica terrazza sulla Val Pramper distante solo qualche metro (1491 m – 0.10’).
Si continua la discesa a N seguendo i chiari segnavia ed allontanandosi dal salto roccioso perdendo sensibilmente quota ed ignorando ogni altra deviazione non segnalata. Giunti ad una radura con tabelle si devia a destra seguendo l’indicazione per Croda Daerta. Si rimane in quota per un breve tratto e con un ultima risalita si supera con cautela un intaglio sopra una profonda e sinistra spaccatura che divide per un lungo tratto la spiovente cornice rocciosa della Croda Daerta (1320 m - 0.20’). Particolare attenzione, oltre all’intaglio che anticipa il balcone, la cornice terminale che incombe spettacolarmente e pericolosamente sulla Val Pramper.
E’ possibile ritornare al bivio lasciato presso la radura e scendere sul 535 sino alla bianca rotabile che, provenendo da cas. Del Pian, si riporta a Pralongo. Si consiglia, in alternativa dalla terrazza, il proseguimento a N in costante discesa tra gli alberi accostando nuovamente la scura e marcata fenditura. I segnavia si fanno ora più radi affidandosi soprattutto alle tracce del sentiero. Si giunge sopra una larga ed aperta fascia prativa, vecchia pista da sci, che si segue fedelmente sino a sbucare presso gli impianti sportivi ed il vicino parcheggio di Pralongo (985 m – 0.30’).
Giro ad anello con facile salita alla panoramica cima del Petorgnon. Ambiente suggestivo lungo il non impegnativo Viaz de l’Ariosto e da percorrere con attenzione per qualche tratto esposto. Altrettanto meritevole la sosta sulle panche del Col de Michìel come pure la digressione alla Croda Daerta. Massima cautela nell’approccio a quest’ultima, sia per la profonda e
lunga spaccatura che la anticima come pure il suo balcone sommitale, letteralmente a strapiombo sulla sottostante Val Pramper.
Il percorso riportato in cartina è stato rettificato con la rilevazione gps che si discosta sensibilmente dalle pubblicazioni soprattutto per il Viaz de l’Ariosto, il bivio e la salita al Petorgnon ed il rientro a Pralongo.
Dal bivio q. 1325: 538 a NE per El Vach/Colcerver
Dal Bivio q. 1480: 536 Anello Zoldano ad E per baita Angelini/passo Duran – 524 a SE per forc. La Porta
Dal Col de Michìel: 536 Anello Zoldano per Val Pramper
