SomariTeam

relazioni

/Oliana00.jpg
Dolomiti - Zoldano
Viaz de l'Oliana
1620 m
Forno di Zoldo-Val Pramper 1150 m
550 m
3 h
PD / pp. I p. II
►►►►
rif. Angelini Sora ‘l Sass 1588 m

Storico viaz che corre parallelo sotto il ben più impegnativo Viaz del Gonela sul versante NO degli Spiz. Nonostante la brevità ed il contenuto dislivello comporta diversi tratti esposti ed un passaggio tecnico da non sottovalutare come diversi camminamenti esigui su ghiaie.

Si passa il centro di Forno di Zoldo ed alla piccola chiesetta a sinistra. Al primo bivio ancora a sinistra su tratto stretto e ripido quindi a risalire lungamente la Val Pramper sin poco prima della sbarra presso l’ampio parcheggio di Pian de la Fopa (1200 m).

Dopo la sbarra di fine transito proseguire per pochi minuti fino all’altezza di un ponte di legno che consente di passare sul lato opposto della valle sul sentiero 534 Anello Zoldano con tratti a volte ripidi fino al bivio 522 a destra per il bivacco Carnielli (1400 m).
Si prosegue sul 522 in salita ora più faticosa su tratti del sentiero ricoperti di ghiaie anche instabili e ci si dirige verso il restringimento del largo canale detritico. Poco sotto lo sbocco superiore del canale si intravvede a sinistra una stretta cengia con la volta bassa e contrassegnata da un vistoso ometto (1580 m – 0.30’).
Si lascia il sentiero e tra i mughi ci si porta sull’instabile ghiaione che si traversa sin sotto una fascia rocciosa quasi all’altezza della cengia. Ci si alza per qualche passo su zoccoli di ghiaie e cornici, si traversa a sinistra (delicato ed esposto) raggiungendo l’imbocco del viaz presso un caratteristico passo del gatto che si percorre a carponi. Il
passaggio all’esterno pur possibile si svolge su cornici detritiche esposte e malsicure. Oltre l’angusto passaggio la cengia diviene più praticabile, ci si alza per qualche metro ad aggirare uno spigolo oltre il quale si discende una sporca rampetta accostati alla parete. Su pale erbose appena più comode ci si addentra nel canalone di Mezzo verso un
ometto. Senza proseguire verso l’ansa si scende qualche metro a sinistra lungo una costola puntando il successivo ometto da cui a destra verso il centro del canale che si traversa portandosi sul lato opposto. Si traversano le ghiaie – esposto – in leggera salita aggirando alcuni blocchi rocciosi e qualche macchia di mughi ed una breve risalita su
terreno friabile e più appoggiato. Si prosegue in parziale esposizione traversando un largo pendio e riportandosi con breve discesa sotto le alte pareti soprastanti. Dopo un breve tratto tra il verde ed i mughi si risale una facile paretina sin dove la cengia corre sotto la volta rocciosa – vista sul sottostante sentiero CAI che porta al rifugio e passaggio presso un piccolo antro con grosso ometto. La traccia taglia una zona di mughi e riprende la sua contenuta esposizione in aggiramento verso l’imbocco del successivo largo canalone Nord. Si giunge sotto uno sbarramento roccioso con un grosso torrione piramidale a sinistra e la verticale parete a destra dove la cengia sembra esaurirsi (1.00’).
Si risalgono i primi facili metri sotto l’intaglio (I) e lo si sormonta con qualche passo in opposizione (2 m – II+) sostando sul terrazzino di sassi e ghiaie soprastante. Per la discesa sul lato opposto non scendere assolutamente sul ciglio dell’intaglio – salto verticale con parete bagnata – ma risalire a sinistra qualche metro la traccia su cornice e
portarsi ad alcuni mughi da cui qualche metro in discesa e quindi su rampetta a destra accostati alla parete inizialmente appigliata. La parte terminale della rampa è ricoperta di ghiaino e senza possibilità di alcun appiglio sulla parete liscia, meglio quindi proseguire accosciati sino a raggiungere il vicino fondo sotto l’intaglio – attenzione ai sassi
in caso di altre persone sull’intaglio. 
La cengia riprende ora chiara e comoda e conduce verso l’ansa del canalone nord ricoperta di grossi sassi e detriti, la si attraversa e ci si porta sul lato opposto. Si traversa in falsopiano sotto le pareti ed una successiva colata di ghiaie parzialmente esposte. Si traversa un canalino franoso dove sembra perdersi la traccia, si traversa brevemente e ci si alza subito dopo lungo un breve pendio detritico tra i mughi a riprendere la traccia che si addentra successivamente in una corposa macchia di mughi dove termina il viaz. Si segue ora la traccia nella vegetazione, chiara seppur poco marcata in qualche tratto e con due strategici ometti dove questa sembra perdersi tra il verde. Si prosegue in sensibile discesa per un tratto nel bosco sino ad innestarsi sul segnavia 534 presso alcuni grossi massi (1600 m – 0.30’) – a sinistra è possibile rientrare direttamente con la breve ferratina al Pian de la Fopa. 
A destra sul bel sentiero al vicino ed accogliente rif. Angelini Sora ‘l Sass (1588 m – 0.10’).

Dal rifugio lungo il percorso di accesso appena percorso in falsopiano seguendo il 534 a S sin sopra il salto dove lungo la facile – seppur un po’ esposta - breve ferratina in discesa sin quasi alla base del canalone nord. Quindi tra le roccette ed il bianco pendio al ponte che anticipa il parcheggio in Pian de la Fopa (1200 m - 0.45’).
In alternativa è possibile ridiscendere in Val Pramper proseguendo col 534 a N dietro il rifugio sino alla cas. Di Mezzodì (1349 m) e da questa a sinistra sino alla rotabile (996 m – 1.10’). Questa soluzione risulta più fattibile con l’auto lasciata presso il bivio d’arrivo, mentre la risalita al Pian de la Fopa implica una ulteriore fatica di poco oltre 200 m.

Il viaz, che collega i prati della Pala dei Làres Bassa a quelli di Sòra ‘l Sass, è decicato alla memoria di Oliana Lazzaris che lo percorreva quotidianamente per portare vivande ai carbonai.
Seppur breve e senza particolare impegno tecnico il viaz presenta tutte le caratteristiche della zona degli Spiz. Roccia a tratti precaria, cornici e passi ricoperti di ghiaie, esposizione a volte diretta. Il senso descritto consente di percorrere alcuni brevi tratti friabili in salita come pure di terminare il giro con una sosta presso il rifugio.
Per evitare l’iniziale passo del gatto il passaggio all’esterno risulta precariamente friabile ed esposto. Lungo quasi tutto il percorso la traccia risulta abbastanza logica. Affacciati sul primo canalone di Mezzo, questo non va approcciato direttamente verso l’interno – passaggio umido su placca esposta - ma, una volta raggiunto un evidente ometto, si discendono pochi metri a sinistra a prendere una sottostante cornice che conduce al traverso sul canale.
Per quanto riguarda il superamento dell’intaglio a destra del marcato spuntone va fatto presente che le indicazioni sulla discesa opposta, a volte riportate, non trovano riscontro. La calata diretta dall’intaglio, forse a causa di crolli o smottamenti, non risulta possibile presentando un marcato salto con roccia verticale e bagnata. Si consiglia quindi di seguire la più fattibile, seppur parzialmente esposta, discesa come descritto.

Dal Pian de la Fopa: 523 Anello Zoldano a S per malga Pramper/forc. Moschesin/rif. Pramperet
Dal bivio: 522 a SE per biv. Carnielli / Spiz Sud-Mezzo
Dal primo bivio sopra il rif. Angelini: 532 ad E sent. per Belvedere

2017
Andrea, Sergio e Michele
static map
0

PrivacyMenu