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relazioni

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Dolomiti - Val Boite
Bortolo De Lorenzo sentiero
2180 m
Peaio-Vinigo 1020 m
1600 m
8 h
F+ / pp. I
►►►►
nessuno

Spettacolare e lungo percorso sotto le pendici meridionali dell’Antelao dove numerosi saliscendi e qualche delicato traverso su rovinosi detriti conferiscono al tracciato un impegno particolare ed un approccio misurato.

Da Tai di Cadore si attraversa Valle ed all’altezza di Peaio si devia a destra per Vinigo. Si sosta ad inizio paese presso un comodo parcheggio oppure poco sopra presso la chiesetta (1020 m).

Si attraversa il paese e ci si porta presso la cappella da cui sulla larga stradina sino al primo bivio con capitello – tabelle. A sinistra si risale una lunga e quasi sempre ripida mulattiera lastricata che accosta alcune radure con fienili sino al successivo bivio con croce in legno. A destra la mulattiera diminuisce la pendenza e raggiunge il bivio di Greanes (1350 m – 0.40’).
Ancora a destra sul segnavia 230 che traversa lungamente senza particolari dislivelli nel bosco a tratti su traccia esigua ma sempre evidente. Dopo una breve risalita si perviene al bivio del Col de la Glòries dove confluisce il 236 da Cresta Duogo (1590 m – 0.50’)
Ora a sinistra si rimontano alcune bancate rocciose seguendo le lunghe svolte ed i tornanti con splendide aperture panoramiche su Oltrepiave ed i più vicini Croda de Cuz, Sassolungo di Cibiana, Sfornioi e monte Rite. Ci si alza con decisione tra i mughi e dove il sottobosco si dirada lascia spazio ad alte rupi soprastanti e con le ultime svolte si
raggiunge il bivio Sotto forc. Cadin sovrastato da una corposa volta rocciosa - tabelle (2010 m – 0.50’).
Qui inizia il Sentiero Bortolo De Lorenzo che non risulta segnalato ed indicato in alcun modo. Una chiara traccia si stacca dalle tabelle verso N in quota per un buon traverso nel verde ed accosta un’alta parete che si aggira a sinistra. Si prosegue in falsopiano sino ad un largo valloncello tagliato da una lingua di sassi e ghiaie che si traversa – ometto. Si
tralascia ora la traccia principale - che prosegue evidente a sinistra traversando sotto un colle di mughi – e si risale il ripido pendio appena oltre la lingua di ghiaie su scalinamenti e zolle per portarsi più sopra in traverso verso le bancate rocciose. Tra le pareti ed i mughi si risale sotto le rocce sin sotto una placca con un vistoso bollo rosso.
Si discende tra i mughi il pendio opposto con vista sull’opposta insellatura che si dovrà raggiungere dopo una parziale discesa tra sassi e ghiaie traversando il sottostante valloncello detritico. Alcune frecce e bolli fanno da riferimento tra i sassi ed i salti anche se la base della risalita risulta sempre ben evidente e dopo un primo pendio si porta sotto la strapiombante parete a destra. Il canalino nella parte alta richiede qualche attenzione più che altro per i sassi che si possono smuovere e termina sopra un terrazzo, punto panoramico sul successivo tratto.
Una breve cengia ed una successiva breve discesa anticipano la seguente risalita che termina presso dei mughi con spettacolare vista sul Pelmo. Breve traverso e risalita ad aggirare una costola ora in vista della successiva più sensibile discesa ed altrettanto lunga salita verso una verde ed aperta forcella appena a destra di un marcato torrione.
Si discende un delicato canalino di ghiaie e sassi per lasciarlo più sotto a destra tra i mughi traversando un corto ma rovinoso pendio, una prima salita sin sotto un canale di sassi che rompe l’estesa copertura di mughi. Si risale il canale inizialmente su traccia discreta seguendo il pendio di sassi e roccette sin dove questi lasciano spazio ad un aperto quanto ripido pendio verde che faticosamente porta sulla larga forcella a destra del torrione con parziale vista sul vasto e precipitante Valon de l’Antelao (2180 m - 1.50’).
Si traversa un primo breve pendio sino ad un balcone panoramico da cui a destra sotto la parete in ripida discesa. Si prosegue, su ghiaie e detriti, risalendo parzialmente il pendio opposto traversando poi in leggera discesa ina zona verde verso il centro del rovinoso vallone. Si discendono ora lingue scivolose tra i sassi e le ghiaie poco consistenti puntando verso i bolli su alcuni grossi massi ed in particolare l’ultimo oltre il vallone. Qualche traverso su terreno poco consistente e scivoloso va affrontato con cautela senza una via obbligata e scegliendo i passi meno instabili. Ci si avvicina al versante opposto aggirando tortuosamente alcuni grossi massi e che si approccia dopo un delicato traverso su terreno infido – bollo su roccione grigio che guida sopra un comodo zoccolo verde.
Con una breve discesa tra i mughi si traversa qualche metro su placca ed un successivo canale di sassi e detriti per riprendere la salita sotto parete lungo un ripido canalino. Si aggira uno spigolo da cui un breve tratto attrezzato per una ventina di metri guida un saliscendi appena esposto seguito da una più marcata discesa lungo una scivolosa lingua di ghiaie. Si traversa in falsopiano per scendere sotto parete tra dei mughi che anticipano un breve ma faticoso pendio detritico seguito da un altro traverso tra le rocce ed i mughi. Oltre questo l’ennesima risalita ed un tratto in falsopiano reso fastidioso dalle radici e dai mughi per portarsi alla base di un largo canale di rocce e sassi. I bolli lo risalgono sul lato
sinistro dove qualche passo risulta più ripido (pp. I) seppur sporco, ma risulta forse preferibile percorrerlo sulla destra con facili passi d’arrampicata tra grossi massi (pp. I). Il faticoso canale termina presso la sella sulla dorsale soprastante a destra di un colle, presso il terrazzino dove sorgeva il biv. Brunetta di cui ora restano solo alcuni fittoni ed una vecchia tabella (2132 m – 1.20’).

Oltre la sella sul 232 si scende con discreta ripidità e senza soluzione di continuità alternando tratti scalinati ad altri più scivolosi. Più sotto si entra nel bosco ed il sentiero diventa un po’ più agevole con brevi tratti più appoggiati e porta alle tabelle dell’incrocio sulla Costa dei Landri (1473 m – 0.50’).
A sinistra lungamente su rilassante mulattiera – segnavia 230 - senza particolari pendenze interrotta solo per un breve tratto dalla larga colata detritica che scende dal Valon de l’Antelao per riprendere oltre la sua costante e comoda progressione che termina poco sotto i fienili Barco al bivio di Greanes (1350 m – 0.30’).
Ora sulla ripida mulattiera lungamente lastricata lungo il medesimo percorso di salita sino alle porte del paese di Vinigo (1020 m – 0.40’).

Percorso dal carattere alpinistico seppure presenti solo qualche passaggio non oltre il I. Numerosi i saliscendi presenti lungo il tracciato che richiedono una buona preparazione come pure confidenza con tratti su ghiaie in discesa e soprattutto un delicato traverso sul Valon de l’Antelao dove il terreno, scivoloso ed infido, va affrontato con oculatezza.
Spettacolare lo sviluppo su brevi cenge e le numerose sellette da valicare dove un solo breve tratto con fune non conferisca assolutamente la definizione di sentiero attrezzato.
Come descritto l’approccio al Sentiero Bortolo De Lorenzo non è indicato in alcun modo ed è privo di qualsiasi segnalazione per un buon primo tratto e questo può essere facilmente intuibile data la natura del percorso che richiede una confidenza particolare.
La falsa traccia a sinistra tra i mughi dopo il primo tratto iniziale va evitata in quanto porta a morire sopra un colle di mughi. All’altezza della prima lingua di sassi e ghiaie si risale il ripido pendio a sinistra della stessa per portarsi traversando progressivamente verso le pareti basali dove si rinviene il primo evidente bollo rosso del percorso. Il successivo orientamento è abbastanza logico sin sopra il Valon de l’Antelao che si approccia dopo una decisa discesa puntando all’attraversamento segnalato da evidenti bolli su grossi massi e sulla sponda opposta.
Il traverso dal bivio sulla Costa dei Landri sino al Col de Greanes si svolge pressoché in falsopiano su comoda e rilassante mulattiera interrotta brevemente dalla colata detritica e rovinosa del Rio Rudàn sulla terminale del Valon de l’Antelao. 
Il sent. Bortolo De Lorenzo può essere percorso anche in senso contrario anche se sembra più logica, almeno per raggiungere l’attacco, la direzione relazionata.
Il PP da Vinigo, seppure comporti una partenza più bassa, sembra essere il più logico per completare l’anello lasciando per il rientro quasi esclusivamente tratti in discesa.

Dal bivio Col de la Glòries: 236 a S per Venas/Suppiane/Vallesina
Da forc. Cadin: 230 a NE per forc. Piria/250 AV4 AV5 rif. Antelao/258 Pian de l’Antelao/250 AV4 AV5 forc. del Ghiacciaio e rif. Galassi
Dal bivio Costa dei Landri: 230 a NO per Borca di Cadore/San Vito – 232 a SO per Corte/Cancia

2017
Sergio, Enrico, Paolo, Dario, Luca, Riccardo, Luca, Massimo e Michele
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