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relazioni

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Dolomiti - Agordino
Celo/Zelo
2083 m
La Valle Agordina - Conaggia 900 m
1200 m
6 h
F
►►►
baita Folega 1547 m

Percorsi come l’ascensione al monte Celo (o Zelo), oltre che servire per un buon allenamento, sono ottimi ad inizio e tarda stagione ed eventualmente in compagnia di persone che, sprovviste di preparazione o esperienza, possono fermarsi alla baita Folega, peraltro molto invitante.

Da Agordo imboccare la strada che porta a passo Duran, entrare nel paese di La Valle Agordina proseguendo fino alla zona di Conaggia nei pressi del campo sportivo dove è già possibile parcheggiare. Volendo si può proseguire su sterrata lungo la quale esistono altre possibilità; la viabilità è comunque consentita oltre due ponti sul torrente fino ad un largo spiazzo con cartello informativo (900 m).

Imboccare la ripida stradina asfaltata a fianco del cartello – segnavia 542 - e dopo qualche tornate è possibile tagliare i successivi attraverso il bosco su terreno più comodo. Evitare ogni deviazione a sinistra restando sulla rotabile solo a tratti ancora asfaltata fino a raggiungere una cappelletta – Madonna di Schiara - con eventuale bivio a destra: scorciatoia
diretta nel bosco (1180 m - 0.50’). 
Se si lascia la scorciatoia per il ritorno si prosegue sulla rotabile; ad un primo bivio proseguire a destra ed al successivo ancora a destra su sentiero più stretto nel bosco che con costante ma tranquilla salita conduce allo spiazzo aperto della forcella Folega – crocevia con altri sentieri (1547 m – 0.50’).
Ora praticamente in piano a S si passa una fontana e in pochi minuti si arriva a baita Folega (1547 m), ideale per la sosta. Per salire in cima proseguire a S alla forcella Pongol (1549 m) dove si incrocia il sentiero 541 La montagna dimenticata proveniente da E e porta sul Valaraz (1883 m).
Seguire a destra uno stretto sentiero ben segnato che aggira sul versante S il monte Celo dapprima nel bosco e quindi su ripidi tornanti tra i mughi. Si risalgono ripidamente spalle erbose ed il sentiero si fa a volte stretto e faticoso, dapprima verso O quindi verso S; a circa 1900 m si punta nuovamente decisi verso N, si superano alcuni semplici scalini tra rare
roccette e mughi fino ad aggirare su cengia uno spuntone roccioso. Si è ora in vista del tratto finale, dove la vegetazione si fa più bassa si apre la visuale sul sentiero che senza tornanti
conduce a tratti faticoso sulla prima spalla antistante la cima che da qui diventa ben visibile con la sua risicata croce di legno e raggiungibile in pochi minuti (2083 m – 1.00’).

Ripercorrere a ritroso lo stesso percorso può risultare faticoso e quindi si consiglia di proseguire oltre la cima, seguendo i segnavia, percorrere la cresta e scendere fino al marcato intaglio di una forcella. Da questa, sempre su evidente sentiero segnato seguire la linea di discesa del vallone verso destra e quindi sotto la parete scendere diretti fino ad incrociare il
541 (1750 m – 0.45’).
Segue a destra uno stupendo tratto nel bosco in leggera e veloce discesa potendo rientrare con deviazione a sinistra verso forc. Folega oppure proseguire verso forc. Pongol/baita Folega (1547 m – 0.15’).
Da forc. Folega si scende diretti nel bosco con il 545 fino alla cappelletta Madonna di Schiara e quindi a sinistra al PP di Conaggia (900 m – 1.00’).

Percorso che non sembra molto frequentato, anche se la zona della baita, peraltro stupenda, fa pensare diversamente. Il tratto fino in cima risulta a tratti faticoso e stretto mentre è attraente la discesa sul vallone.

Da forc. Folega: 541 La montagna dimenticata ad O a Cima della Buca e rientri non segnati per Agordo
Da forc. Pongol: 541 come sopra o ad E per cima Vallaraz – 545 a S per La Muda

2008
Gianni e Michele 
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