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relazioni

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Dolomiti - Zoldano
Sasso di Bosconero v.n. - Viaz de l'Ors
2468 m
Zoldo-Pontesei 825 m
1400 m
8 h
F+ / pp. I p. III-
►►►►►
rif. Casera Bosconero 1457 m

Bella e facile salita alla panoramica cima del Sasso di Bosconero e prosecuzione lungo il Viaz de l’Ors in ambiente spettacolare e qualche passaggio delicato.

Da Longarone si percorre la strada del Zoldano e poco prima di raggiungere Forno di Zoldo si parcheggia appena oltre il lago di Pontesei (825 m). In discesa da forc. Staulanza e Pecol si attraversa Forno di Zoldo e si anticipa di poco il lago. Dal parcheggio si segue il segnavia 490 che sale con discreta pendenza prevalentemente per bosco fitto. Il sentiero supera successivamente un largo ghiaione, un torrente e prosegue ripido nel bosco fino all’amena radura prativa dove si trova il rif. Casera Bosconero (1457 m – 1.30’).

Dal rifugio si continua in direzione E, sul 490 AV3, si passa per bosco rado che lascia presto spazio ai mughi. Si sale verso l’imbocco dell’evidente canale che scende dalla forc. de la Toanella e si svela il verticale Sasso di Toanella fino ad ora nascosto dall’incombente Rocchetta. Si punta al valico, il fondo è a volte instabile ma la  progressione è semplice anche se faticosa sino alla forc. de la Toanella (2150 m – 1.30’).
Sasso di Bosconero – Si sale a sinistra appena sotto la dorsale seguendo la chiara traccia ed alcuni bolli come riferimento. Ci si porta sotto una fascia rocciosa, si scarta a destra e la si supera accostandola su ghiaie e detriti. Si sormonta una fascia rocciosa su facili roccette e si risale il successivo pendio lungo svolte tra i sassi e macchie verdi. Si raggiunge un salto roccioso dove una strettoia obbliga un passo scomodo (I) oppure spostandosi una decina di metri a destra si supera un ometto, il breve pendio oltre lo stesso e si sormonta il salto superando un breve canalino detritico. Si asseconda una comoda cengia a sinistra che svolta oltre lo spigolo e continua comodamente per qualche decina di metri. Si scende qualche metro per risalire oltre su detriti e qualche roccetta a raggiungere una lunga cengia, facile e lineare che comporta solo qualche passo parzialmente esposto. Dove questa si esaurisce sotto alcuni roccioni si supera a destra la facile paretina sopra la quale l’evidente traccia si districa tra i grossi massi e conduce in breve sulla cima del Sasso di Bosconero (2468 m – 0.45’).
Si ripercorre a ritroso la facile via di salita e giunti poco sopra la strettoia eventualmente ci si sposta una decina di metri a sinistra per scendere lungo un modesto canalino incassato e quindi a destra – ometto – per riportarsi sulla traccia principale. Si scende lungo la traccia verso la forc. de la Toanella oppure, se si intende proseguire per il viaz, è possibile tagliare in diagonale il largo ghiaione sulle lingue più agevoli, ad incrociare l’evidente traccia che arriva poco distante dalla forcella (2150 m – 0.35’).
Viaz de l’Ors - Lungo la traccia in quota che si dirige oltre le ghiaie verso una verde insellatura come riferimento d’inizio del viaz. La si segue inizialmente in falsopiano su buona quanto facile traccia assecondandone lo sviluppo ed accostati alle pareti a sinistra. Oltre un’insellatura si entra in una prima suggestiva ansa per uscirne sotto la volta. Dopo un bel tratto lineare tagliando pendii macchiati di verde si supera tra i mughi un’ulteriore sella con secca svolta tra i tronchi che anticipa un traverso sopra un dirupato canalone. Si aggira un singolare profilo roccioso proseguendo su comoda traccia sotto parete in vista della parte più suggestiva del percorso.
La cengia si restringe ed obbliga a qualche passo più accorto e talvolta umido seguendo quindi un’ansa in vista di due isolati pinnacoli dove si rinviene qualche antro. La traccia si allarga, aggira la parete ed oltre un grosso masso e qualche passo in discesa riprende a contornare la parete nuovamente stretta. Si aggira uno spigolo ad incontrare un risicato e ridotto passaggio sotto la volta che si supera quasi sdraiati oppure poggiando appena a destra su solidi appoggi – roccia bagnata con detrito sul passaggio sotto la volta. Il prosieguo riprende ora più comodo su zolle e roccette, si scende qualche metro lungo il pendio, si discende uno stretto intaglio e si traversa in direzione di una insellatura – ometto. 
Oltre questa a sinistra si accosta un foro scuro ed umido – eventuale alternativa di discesa – e si percorre una corta ed esposta quanto solida cengia sin dove si esaurisce sopra una ripida paretina – chiodo con anello. Si disarrampica sui primi passi più verticali (3 m – II+) sino a fianco di un terrazzino ed a seguire il tratto inferiore più appoggiato (3 m – II) e su più facili rocce a poggiare sulla traccia sottostante.
Si scende per il verde pendio a destra – ometto presso grosso masso isolato – svoltando a destra dove la traccia traversa per buon tratto e lungo la successiva svolta a sinistra ad evitare le varie fasce rocciose. Ancora in discesa a destra sul verde pendio – qualche bollo rosso a ritroso – a raggiungere quindi un canale di sassi quasi a ridosso della parete. Nuova svolta a sinistra, una rampa detritica e nuovamente a destra a superare lo stesso canale verso una cengia che si staglia a ridosso della parete. La si segue sin sopra un pendio di roccette che si discende inizialmente seguendo un canalino per lasciarlo poco prima dell’instabile salto finale e seguire una corta cengia a sinistra sino ad un impluvio che si lascia su facili roccette.
Segue ora un tratto dove la traccia non risulta sempre ben evidente. Ci si mantiene in moderata ma poco accennata discesa traversando una lingua di mughi – ometto, si aggira a sinistra la roccia e si traversa in discesa un facile salto senza via obbligata sui passi più agevoli. Si continua in parziale momentanea discesa, si incontra un grosso masso con indicazioni per discesa a cas. Valbona, per invertire quindi la pendenza ed iniziare a risalire costantemente sin sotto una paretona. Si aggira la fascia rocciosa e si apre la vista sulla non lontana forc. del Matt. 
Si segue ora in falsopiano la traccia che progressivamente si avvicina al ripido canale dove sale il segnavia 480, lo si accosta non lontani dal valico e superando un rovinoso canalino lo si incrocia prima delle ultime svolte meno instabili che conducono in breve alla forc. del Matt (2063 m – 2.30’).

Dal valico sulla destra seguendo alcuni tratti attrezzati su terreno più solido quindi a rientrare sulle scivolose ed instabili ghiaie del canale, principalmente sul lato destro. Si scende lungamente alternando tratti più ostici e faticosi ad altri più appoggiati cercando di non allontanarsi dai bolli. Si tralascia una prima deviazione a destra – non più segnata – e si prosegue lungo il lato destro del canale sino al primo incrocio col segnavia 482 (1780 m – 0.30’).
Da qui è possibile proseguire in discesa ad incrociare più sotto il segnavia AV3 che arriva da forc. Toanella oppure proseguire su modesti saliscendi a sinistra ed incrociarlo poco più a monte. In ogni caso lo si asseconda in decisa discesa dapprima su larga traccia su ghiaie ed a proseguire tra le piante ed il bosco sino alla sottostante splendida radura del rif. Bosconero (1457 m – 0.20’).
Dal rifugio al vicino bivio e quindi a destra sul 490 Anello Zoldano lungamente traversando sulla Val de Bosconero e nel piacevole bosco sino al parcheggio di Pontesei (825 m – 1.00’).

La salita al Sasso di Bosconero non presenta alcuna particolare difficoltà ma solo alcuni brevi passaggi su facili roccette.
Prestare attenzione in discesa su l’ultimo tratto dove è facile smuovere sassi e la traccia discende alcune ghiaie mobili.
Il viaz si presenta più spettacolare, dal punto di vista ambientale, nel primo tratto prima di raggiungere la breve quanto delicata paretina da discendere dove l’unico chiodo con anello non può rappresentare particolare sicurezza per una calata in doppia ma eventualmente solo un punto rinvio per disarrampicare. L’alternativa dentro il foro può presentarsi un pò più facile ma insidiosa se umido o bagnato.
Oltre a poter rappresentare due obiettivi distinti, in particolar modo il Viaz de l’Ors può essere combinato come prosecuzione del Viaz del Fonch (v. relazione) per un giro piuttosto lungo ed impegnativo ma altamente spettacolare. In tal caso la descrizione del viaz percorso va intesa al contrario e pertanto il superamento della ripida paretina risulta più agevole. Nel primo tratto del percorso lungo il viaz ci sono alcuni punti dove è presente un rigagnolo d’acqua come pure la possibilità di un riparo d’emergenza dentro alcuni antri.
Nella seconda parte, quando bisogna assecondare alcune marcate svolte e talvolta la traccia sembra perdersi, una buona visibilità facilita la ricerca degli isolati ometti e dei pochi bolli rossi peraltro ben più evidenti in salita nel senso contrario. Cautela nell’approccio finale al segnavia che sale l’ultimo tratto alla forc. del Matt come pure la discesa dalla stessa ad O dove smottamenti e fondo instabile sono spesso presenti. Raggiunto l’incrocio sotto la forcella, invece si proseguire a sinistra, per rientrare al rifugio conviene continuare nel canale di sassi ed uscirne poco più sotto a sinistra – vecchi bolli molto sbiaditi.
Tempi e dislivello sono riferiti come PP dal rif. Casera Bosconero a cui aggiungere ca. 650 m se si sale in giornata dal lago di Pontesei.

Dal rif. Casera Bosconero: a N su segnavia per biv. Baita Dare Copada/485 per forc. Cibiana – 485 AV3 Anello Zoldano a N per forc. de le Ciavazoles/forc. Cibiana – 485 ad O variante per Pontesei – 490 ad E per forc. del Matt/biv. Campestrin
Da forc. de la Toanella: 482 AV3 a S per forc. Viaz de le Ponte/La Porta de la Serra/biv. Tovanella/Longarone – 482/487 a SO per Val Zoldana
Da forc. del Matt: 480 ad E per biv. Campestrin/forc. Bella
Da incrocio sotto forc. del Matt: 482 a S per forc. Toanella/a N per forc. de le Ciavazoles/forc. Cibiana

2019
Dario, Fabrizio, Sergio e Michele
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