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relazioni

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Dolomiti - Brenta
Corona v.n.
2562 m
Cunego-Malga d’Arza 1500 m
1230 m
6 h
F+ / pp. I p. I+
►►►►
malga d’Arza 1507 m – malga Loverdina 1805 m – malga Campa 1978 m

Percorso piuttosto lungo ma molto interessante che si addentra nella isolata zona della Campa e facile salita alla principale vetta della catena orientale.

Da Trento verso Mezzolombardo e la Val di Non quindi a seguire le indicazioni per Campodenno e Cunevo. Dal paesino seguire le tabelle per malga d’Arza che si raggiunge lungo una stretta rotabile ben mantenuta. Poco prima della malga si parcheggia sulle piazzole presso un ampio slargo (1500 m).

Si raggiunge ben presto la vicina malga d’Arza (1507 m) sul segnavia 370 e si prosegue sulla mulattiera sino alle tabelle che sulla destra e su terreno più ripido, portano a tagliare un ampio tornante della stessa e la riprendono più sopra. La si lascia definitivamente poco oltre per risalire pendii più ripidi nel bosco a raggiungere l’aperta e rilassante radura di malga Loverdina (1768 m – 0.50’).
I segnavia conducono oltre a risalire nuovamente nel bosco sino al bivio del sentiero per la Bocca degli Inferni da cui a sinistra sino ad una selletta che apre la vista verso malga Campa e le cime che la circondano. Si scendono le ripide svolte lungo un canale tra la vegetazione, un breve tratto in falsopiano ed un’ultima discesa che comportano una perdita di un’ottantina di metri prima di risalire brevemente sino alla panoramica malga Campa (1978 m – 0.50’).
Dalla malga si segue il segnavia 338 a SO che su pendenze contenute risale l’Alpe La Campa lungo la quale si alternano lunghi tratti di comoda risalita, qualche modesto saliscendi e qualche breve strappo. Si passa oltre il bivio di Alpe La Campa (2200 m) e sulla piacevole traccia lungo l’aperta valle si rimontano le ultime pendenze sino alla Sella del Montoz (2327 m – 1.10’).
Dal valico a NE si seguono i segnavia 360 che traversano in salita verso la soprastante depressione tra cima Sporata ed il monte Corona e che si raggiunge ben presto alla Bocchetta Sporata/Pass de le Madonine (2440 m – 0.20’). 
Dal passo a S si aggirano le prime rocce prima sul versante O per spostarsi successivamente sul versante E. Si rimonta quindi la cresta ormai a ridosso del versante settentrionale del monte e sulle prime roccette poco più ripide ci si sposta momentaneamente sulla parete E. La traccia traversa a destra, supera una placchetta parzialmente esposta e risale una facile rampetta detritica. Su facile camminamento si rimontano alcune roccette e con qualche divertente passo (I+) si superano alcuni gradinamenti a raggiungere una bella crestina aerea. La si segue per un breve tratto, si rimontano alcuni gradoni rocciosi e sui facili ultimi metri si raggiunge la croce del monte Corona (2562 m – 0.20’).
Per raggiungere la vicina cima gemella si scende qualche metro e sull’evidente traccia a S si percorre una brevissima cengia che aggira uno spigolo roccioso – esposto. Si supera uno stretto intaglio, si seguono alcuni lastroni per scendere oltre su rocce ben gradinate sopra un forcellino da cui a destra qualche passo in discesa su facili roccette ed aggirare
quindi uno spuntone (pp. I). Si risale oltre la depressione su detriti e qualche roccetta al vicino ometto della cima. Il rientro alla croce si rivela più semplice dove i passi più accorti si ritrovano in salita.

ritroso lungo il percorso di salita, con cautela su qualche passaggio più accorto, si scende alla Bocchetta Sporata (2440 m) e traversando a sinistra si raggiunge la non lontana sella del Montoz (2327 m – 0.30’).
In caso di prosecuzione verso la non lontana cima del Croz del Re si percorre la discesa dal passo per i primi due terzi (ca. 2375 m) quindi all’altezza di una grossa freccia su un roccione si devia a sinistra su labile traccia ed in falsopiano sino ad intercettare la traccia bollata che sale dalla sottostante sella del Montoz, già visibile dall’alto (v. relazione).
Dall’ampio valico si ridiscende la lunga valle percorsa in salita con i suoi falsopiani, qualche breve più ripida discesa e qualche saliscendi e si rientra alla spianata di malga Campa (1978 m – 0.50’).
Da questa una breve discesa quindi la faticosa quanto ripida risalita intermedia sino alla selletta di mughi ed a seguire la lunga discesa fino a malga Loverdina (1768 m – 0.35’).
Si continua riprendendo la mulattiera iniziale con qualche contenuto saliscendi a raggiungere malga d’Arza ed il vicino parcheggio (1500 m – 0.40’).

Percorso lungo ma altamente spettacolare che comunque presenta un PP già più alto di altre alternative e facilmente raggiungibile. I saliscendi lungo il percorso sono contenuti esclusa la sensibile e ripida discesa che anticipa malga Campa e che va tenuta in conto per il rientro. Il primo periodo autunnale è la stagione migliore per apprezzare i colori della vegetazione durante il percorso che va intrapreso in ogni caso con clima asciutto.
La salita alla cima non presenta particolare impegno tecnico con un solo passaggio appena esposto e tratti sulla cresta aerea. L’eventuale digressione alla cima secondaria richiede qualche passaggio tecnico più accorto ed esposto seppure su buona roccia.
Tabelle, ometti e segnavia presenti lungo l’intero percorso. La breve salita al Monte Corona è sempre logica e punteggiata da corposi ometti e può essere combinata con la vicina Cima della Sporata come pure alle più distaccate sul Croz del Re e Cima di Santa Maria (v. relazioni).

Da malga d’Arza: 368 a N per rif. Doss Quarta/rif. Genzianella/Terres
Da malga Loverdina: 330 ad O per malga Termoncello/passo Termoncello/Loverdina/Cima degli Inferni/lago di Tovel
Dal bivio prima di malga Campa: segnavia ad O per Bocca e Cima degli Inferni/Loverdina/sent. della Val Scura
Da malga Campa: 362 ad E per Bait de le Bale/Pozze di Lover/Lover – 363 a SE per malga Sporminore
Da Alpe La Campa: 369 a NO per Bocchetta di Valscura/malga Flavona/Val di S.Maria
Dalla sella del Montoz: segnavia ad O per Cima S.Maria – 338 a S per malga Cavedago/malga Spora
Da Bocchetta Sporata: 360 ad E per malga Sporrminore/Sporminore

2019
Bruno, Dario, Mattia e Michele
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