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relazioni
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Salita non difficile ma dal carattere impervio ad una articolata cima della catena orientale della Campa riportata anche come Croz della Madonna.
Da Trento verso Mezzolombardo e la Val di Non quindi a seguire le indicazioni per Campodenno e Cunevo. Dal paesino seguire le tabelle per malga d’Arza che si raggiunge lungo una stretta rotabile ben mantenuta. Poco prima della malga si parcheggia sulle piazzole presso un ampio slargo (1500 m).
Si raggiunge ben presto la vicina malga d’Arza (1507 m) sul segnavia 370 e si prosegue sulla mulattiera sino alle tabelle che sulla destra e su terreno più ripido, portano a tagliare un ampio tornante della stessa e la riprendono più sopra. La si lascia definitivamente poco oltre per risalire pendii più ripidi nel bosco a raggiungere l’aperta e rilassante radura di malga Loverdina (1768 m – 0.50’).
I segnavia conducono oltre a risalire nuovamente nel bosco sino al bivio del sentiero per la Bocca degli Inferni da cui a sinistra sino ad una selletta che apre la vista verso malga Campa e le cime che la circondano. Si scendono le ripide svolte lungo un canale tra la vegetazione, un breve tratto in falsopiano ed un’ultima discesa che comportano una perdita di un’ottantina di metri prima di risalire brevemente sino alla panoramica malga Campa (1978 m – 0.50’).
Dalla malga si segue il segnavia 338 a SO che su pendenze contenute risale l’Alpe La Campa lungo la quale si alternano lunghi tratti di comoda risalita, qualche modesto saliscendi e qualche breve strappo. Si passa oltre il bivio di Alpe La Campa (2200 m) e sulla piacevole traccia lungo l’aperta valle si rimontano le ultime pendenze sino alla Sella del Montoz (2327 m – 1.10’).
Dal valico a NE si seguono i segnavia che traversano in salita verso la soprastante depressione tra cima Sporata ed il monte Corona e che si raggiunge ben presto alla Bocchetta Sporata/Pass de le Madonine (2440 m – 0.20’).
Dalla bocchetta ci si dirige a N e si aggira il primo grande pinnacolo sulla destra. Si scende di qualche decina di metri su vaga traccia contornando le pareti finché si raggiunge un pendio erboso che consente di risalire in diagonale verso la cresta ben visibile. Poco prima di raggiungerla si piega a sinistra – ometti - e superando alcuni grossi massi con facile
arrampicata (I) si monta in cresta ed in breve sulla cima Sud della Sporata (2496 m – 0.20').
In alternativa, su percorso molto più remunerativo, dopo aver oltrepassato il primo pinnacolo anziché contornare le pareti si risale il secondo canalino un pò franoso fino alla cresta. Si passa nel versante O in leggera discesa e si continua a destra in salita con passi esposti su roccette e detriti aggirando alcuni spuntoni. Si ritorna sul versante E in ambiente spettacolare tra torrioni e profondi canaloni scendendo brevemente per risalire su un forcellino con ometto (I+). Da qui è visibile il pendio della via normale. Per raggiungerlo si contorna un roccione sulla destra – esposto e si scende sui verdi per risalire poi come indicato nella prima possibilità fino in vetta (0.25').
A ritroso lungo il percorso di salita fino alla Bocchetta Sporata (2440 m – 0.15').
Dalla bocchetta, con percorso ed impegno tecnico contenuti è fattibile salire facilmente alla vicina cima Corona (v. relazione).
Si scende traversando a sinistra a raggiungere la Sella del Montoz (2327 m – 0.15’).
In caso di prosecuzione verso la non lontana cima del Croz del Re si percorre la discesa dal valico per i primi due terzi (ca. 2375 m) quindi all’altezza di una grossa freccia su un roccione si devia a sinistra su labile traccia ed in falsopiano sino ad intercettare la traccia bollata che sale dalla sottostante sella del Montoz, già visibile dall’alto (v. relazione).
Dall’ampio valico si ridiscende la lunga valle percorsa in salita con i suoi falsopiani, qualche breve più ripida discesa e qualche saliscendi e si rientra alla spianata di malga Campa (1978 m – 0.50’).
Da questa una breve discesa quindi la faticosa quanto ripida risalita intermedia sino alla selletta di mughi ed a seguire la lunga discesa fino a malga Loverdina (1768 m – 0.35’).
Si continua riprendendo la mulattiera iniziale con qualche contenuto saliscendi a raggiungere malga d’Arza ed il vicino parcheggio (1500 m – 0.40’).
La salita alla cima centrale, in alcune cartine riportata come Croz della Madonna, è solo in parte segnata da ometti e non comporta particolari difficoltà tecniche, nonostante un ripido pendio di approccio alla cresta finale. Più complessa, esposta e non segnata la variante per cresta descritta, imboccata poco oltre Bocchetta Sporata.
Il percorso di accesso descritto è piuttosto lungo ma altamente spettacolare e comunque presenta un PP già più alto di altre alternative quanto facilmente raggiungibile. I saliscendi lungo il percorso sono contenuti esclusa la sensibile e ripida discesa che anticipa malga Campa e che va tenuta in conto per il rientro. Il primo periodo autunnale è la stagione migliore per apprezzare i colori della vegetazione durante il percorso che va intrapreso in ogni caso con clima asciutto.
La Sella del Montoz rappresenta un strategico punto di riferimento per combinazioni con altre cime della zona quali Monte Corona, Croz del Re e Cima di Santa Maria (v. relazioni).
Da malga d’Arza: 368 a N per rif. Doss Quarta/rif. Genzianella/Terres
Da malga Loverdina: 330 ad O per malga Termoncello/passo Termoncello/Loverdina/Cima degli Inferni/lago di Tovel
Dal bivio prima di malga Campa: segnavia ad O per Bocca e Cima degli Inferni/Loverdina/sent. della Val Scura
Da malga Campa: 362 ad E per Bait de le Bale/Pozze di Lover/Lover – 363 a SE per malga Sporminore
Da Alpe La Campa: 369 a NO per Bocchetta di Valscura/malga Flavona/Val di S.Maria
Dalla sella del Montoz: segnavia ad O per Cima S.Maria – 338 a S per malga Cavedago/malga Spora
Da Bocchetta Sporata: 360 ad E per malga Sporrminore/Sporminore
