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relazioni
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Salita impegnativa su entrambi i versanti. Decisamente più divertente l’approccio lungo il canalone SO mentre la via normale presenta qualche passo ostico e tratti detritici.
Da Santo Stefano di Cadore, oltre Campolongo, sino alla chiesa da cui a destra si scende verso il Piave. Si prosegue sulla rotabile che accosta il corso d’acqua sino ad un ponte – cartelli (1196 m).
Si attraversa il Piave e ci si alza da subito su larga ma ripida mulattiera – segnavia 316. Più sopra questa si trasforma in sentiero con qualche tratto più tortuoso dove si incontrano alcuni brevi quanto semplici tratti attrezzati. Ci si alza progressivamente e ci si porta piacevolmente a passo Siera (1592 m – 1.10’).
A sinistra in breve alla vicina cas. Siera (1633 m), si prosegue oltre, si attraversa il torrente ed inizia la lunga, ripida e faticosa salita stretta tra i mughi. Prima di uscire, presso una piccola radura, si perviene al bivio per la salita dal versante SO – ometto (1880 m – 0.30’).
Salita sudovest – Al bivio a sinistra per un ulteriore ripido e stretto tratto tra i mughi. Si sormonta un forcellino e si aggira una costa rocciosa verso un canale roccioso - tratti di neve inizio stagione. Sulle rocce a destra - bolli sbiaditi - si inizia a risalire il canale su buona roccia seguendo lo sviluppo del percorso inizialmente sul lato destro su gradoni rocciosi e detriti. Si supera un primo breve salto (I) seguito da un restringimento del canale sin dove questo si esaurisce dentro una scura strozzatura sotto alcuni massi incastrati. Si supera l’umida placca a destra con l’aiuto di alcune staffe ed un cordone ancorato poco sopra e si rimonta un successivo caminetto ripido ma appigliato (I+). Dopo alcune balze rocciose si aggira un grosso blocco roccioso su buona roccia (I) e ci si sposta di poco a destra districandosi tra grossi massi su terreno prevalentemente solido ed a seguire un tratto più appoggiato su detriti e facili roccette. Il canale si apre su ripidità meno accentuate ed una progressione più tranquilla. Si seguono i bolli e la traccia che rasentano una paretona e si devia quindi a destra su rocce solide ed una breve rampetta verso la linea di cresta sommitale. Si aggira uno spigolo, scendendo oltre per qualche metro e traversando brevemente su esigua cengia rocciosa a ridosso del filo in vista della sommità. Ancora qualche aggiramento tra le rocce e dopo un ultimo traverso si rimonta sino alla vetta del monte Siera (2443 m – 1.40’).
Salita sud – Si prosegue oltre il bivio sino a lasciarsi alle spalle i mughi, si risalgono le ghiaie soprastanti dirigendosi verso una parete con una grossa macchia scura ed un tetto. Rasentando la parete - freccia rossa - si risale la traccia a sinistra sino ad uno spigolo oltre il quale una esposta spaccatura interrompe il passaggio (cordino su spuntone sopra la spaccatura dove i vecchi tronchi che aiutavano il superamento non ci sono più). La si supera (I+) spostandosi sul lato opposto dove si risalgono le rocce in diagonale e le successive balze detritiche – anello di calata ca. 20 m sopra la spaccatura. Si prosegue ora risalendo un facile canalino e le successive ghiaie spostandosi infine sul canale a sinistra dove può facilmente essere presente neve residua ad inizio stagione. Si risale il canale assecondandone lo sviluppo portandosi
sin sotto uno scuro ed umido camino che si supera sin sopra un masso incastrato (II – fettuccia per calata alla sommità). E’ possibile evitare il camino risalendone il pendio roccioso alla sua sinistra. A seguire un breve tratto di roccette discretamente solide ed ancora facili balze detritiche. Si prosegue verso sinistra a superare una selletta, una cengia ed un pendio di sfasciumi sino ad un restringimento del canale sotto alcuni blocchi ed una fascia rocciosa. La si supera a destra dove è più appoggiata e presenta migliori passaggi (I) sbucando in campo aperto verso alcune macchie erbose che si raggiungono su facili e divertenti roccette. Si raggiunge la forcelletta tra la
cima principale a sinistra e l’anticima a destra, si rimonta un canalino su roccia discreta e quindi su lingue detritiche e ghiaie scivolose si rimontano gli ultimi metri sino alla croce del monte Siera (2443 m – 1.50’).
La discesa può essere effettuata lungo il medesimo percorso di salita come pure, auspicabile, sul versante diverso.
Sul versante S la discesa si presenta più detritica e sporca anche se bisogna considerare che sono presenti punti di calata dove questa risulta più delicata. In entrambi i casi il punto di comune di rientro è il bivio tra i mughi che si incontra in salita dalla cas. Siera (1880 m – 1.30’).
Si scende alla casera ed al vicino passo Siera quindi lungo il medesimo percorso di salita sino al PP (1196 m – 1.30’).
Entrambe le salite richiedono un certo impegno, non tanto per le difficoltà tecniche che restano contenute, quanto per l’ambiente e la natura del terreno. In particolar modo la discesa dal versante S. La scelta per il senso di percorrenza va fatta anche in rapporto agli innevamenti residui ed in ogni caso va assolutamente consigliata solo in caso di bel tempo.
Dal bivio q. 1342: 318 a NE per Cima Sappada – ad E per rif. Monte Siera
Dal bivio q. 1500: 317 a SO per passo dell’Arco
Dal passo Siera: 316 a S per sent. Corbellini/rif. De Gasperi - 231 a S per Val Pesarina - 321 ad E per forc. Creta Forata/cas. Geu Alta/rif. Monte Siera
