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Facile salita ad una cima che offre un esteso panorama sulle importanti cime circostanti come pure sui gruppi più lontani.
Da Cencenighe seguire le indicazioni per S.Tomaso Agordino e quindi Pecol e Piaia. Allo stesso punto è forse più pratico arrivarci dalla strada per Alleghe all’altezza di Vare a sinistra per Avoscan e quindi a Pecol. Sulla stretta strada che da Pecol porta subito a Piaia le possibilità di parcheggio sono rare - presso deviazione a sinistra segno sentiero -, e quindi rimane lo spiazzo di centro Piaia (1110 m).
Sia che si parta prima di Piaia oppure dal centro abitato i due sentieri attraverso il bosco portano allo stesso punto di incontro poco prima di alcune malghe (1400 m - 0.30’).
Si rimane spesso entro il bosco su piacevole carrareccia, anche se a volte la ripidità è accentuata su tratti asfaltati che se umidi possono essere scivolosi, sorpresi da splendidi panorami sulla valle di Agordo, la più lontana area settentrionale delle Pale di S.Martino ed il Mulaz. Dove termina la rotabile - terminale teleferica del rifugio -, il sentiero assume caratteristiche più montane senza mai essere difficoltoso e dopo la risalita di uno stretto canalone costeggiato da un torrente si arriva alla zona prativa dove il rifugio è circondato da piccoli masi riadattati, circondati a monte dalle vicine cime del Sasso Nero e Sasso Bianco ed a valle dall’imponente parete O del Civetta (1840 m – 1.45’).
Oltre il rifugio il sentiero descrive in salita un semicerchio verso destra fino a portarsi su una forcella che si affaccia sul versante N (1955 m – 0.15’).
Sempre in salita seguire i segni verso sinistra costeggiando il lato nord appena sotto la cima del modesto Sasso Nero, risalire alcuni tornanti fino ad un soprastante pianoro, quindi in piano fino ad un bivio. Diritti per restare ancora in quota sotto la cima e successivamente per ripidi e faticosi gradoni a destra fino sopra. A destra per una prima parte più ripida fino ad una strapiombante forcella, quindi a sinistra sulla linea di cresta tra panorami e roccette fino alle due vicinissime cime principali (2407 m – 1.20’).
Con la fortuna di una giornata tersa e pulita e senza altri monti a togliere visuale ci si rende conto di quanto strategica e centrale sia la posizione del Sasso Bianco. In successione da nord possiamo ammirare Fanis, Tofane, Croda Rossa, Cristallo, Sorapis, Antelao, Pelmo Civetta, Pale, Costabella e Monzoni, Marmolada est, Sella.
Per la stessa via di salita. Volendo, per chi ha lasciato l’auto prima di Piaia, dopo le casere può scendere col sentiero a sinistra all’abitato e riprendere per pochi metri la strada perso Pecol.
Non è un percorso molto pubblicizzato ma pare frequentato ed a ragione. Probabilmente uno dei sentieri che offre spunti panoramici più suggestivi e completi. Bella la zona del rifugio ma dalla cima spettacolari vedute su tutte le Dolomiti e, cosa insolita, anche sui vari circostanti fondovalle. Vivamente consigliata la salita in giornate terse e limpide.
Dal rif. Sasso Bianco: 682 e quindi 623 per rientro in località Costoia e Ronch
Da forc.: 682 a N per Alleghe / Rocca Pietore
