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relazioni

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Dolomiti - Zoldano
Pelmo v.n. - Cengia di Ball
3168 m
Passo Staulanza 1766 m
1250 m
6/8 h
F+ / I+
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rif. Venezia 1945 m

La maestosità del Pelmo è pari alla particolarità della sua via normale. L’unicità della cengia di Ball rende giustizia a quanti considerano impagabile l’ascesa di questo insuperabile tremila dolomitico. La cengia va percorsa con attenzione essendo sempre esposta e con solo qualche tratto attrezzato.

Da passo Staulanza prendere il sentiero a est opposto al rifugio. Al primo bivio proseguire a destra sul 472 AV1 con alcuni saliscendi contornando le pareti sud del Pelmetto prima e del Pelmo poi, quindi su tratti bagnati al passo di Rutorto e pochi minuti dopo al rif. Venezia (1946 m – 2.00’).

Dietro il rif. salire ripidi con il 480 ed al bivio gli ultimi tornanti a sinistra fino alle prime paretine con chiare indicazioni per l’accesso alla cengia di Ball (2100 m – 0.30’).
Salire il primo balzo roccioso con alcuni passi di arrampicata modesta oppure un centinaio di metri a destra dove la cengia desclina sulle ghiaie. Dopo ciò la cengia comincia a svilupparsi spettacolarmente verso ovest con linea praticamente orizzontale e con impressionante esposizione sulla nostra sinistra: il passo va dosato in quanto non esistono assicurazioni neanche in alcuni esigui passaggi. Il tracciato segue successivamente la linea dentro gli anfratti della parete e lungo uno di questi tocca il delicato ‘passo del gatto’ dove – se presente – una corda assicura il superamento su esile e ridotta cengia. In caso di necessità gli anelli permettono di assicurare prima e dopo il passo poggiando i piedi sugli appoggi appena sotto la cengia e la stessa come appiglio per le mani. Il prosieguo torna ad essere più comodo anche se ancora esposto fino ad uscire al suo termine ad un largo canalone sassoso (2300 m – 1.30’).
Risalire i salti rocciosi seguendo i segnavia e salire il ripido e lungo ghiaione faticosamente fino ad una orizzontale linea di rocce. Superarla sulla destra su evidenti passaggi scalinati e continuare ora verso ovest dapprima su pietraia poco ripida e successivamente sul nevaio del Vant (attenzione agli ingressi di alcune caverne sotterranee). Puntare ora verso l’intaglio, punto più basso della cresta rocciosa che unisce la cima principale alla Spalla Sud con spettacolare vista sulla Fessura ed il Pelmetto (3000 m – 2.30’).
Seguire ora in facile arrampicata la cresta a destra fino agli ultimi passi su detriti alla cima (3168 m – 0.20’).

Ripercorrere lo stesso itinerario con attenzione sul nevaio e come all’andata sulla cengia di Ball fino al rientro al rif. Venezia (1945 m – 3.30’).

Cima obbligatoria per gli appassionati delle Dolomiti della zona, al pari di Antelao, Civetta e Sorapis. La definizione di via normale in questo caso va valutata con attenzione in quanto scivolare sulla cengia di Ball non lascia margini. Ovvio che il tempo deve essere al meglio.

Dal rif. Venezia: a E 475 AV3 per Borca / 470 AV3 per S.Vito / 480 AV1 per forc. Val d’Arcia – giro del Pelmo 

2007
Luigi e Michele
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