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relazioni

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Dolomiti - Agordino
Viaz dei Cengioni – Cima San Sebastiano
2488 m
Agordo-Passo Duran 1601 m
960 m
5/6 h
F+ / pp. I+
►►►►
nessuno

Si raggiunge la Cima San Sebastiano dopo aver percorso il bel Viaz dei Cengioni lungo un percorso non difficile ma che richiede attenzione in alcuni punti.

Da Agordo oppure dalla Val Zoldana si raggiunge passo Duran dove si parcheggia (1601 m).

Scendere oltre il passo verso il zoldano per qualche decina di metri fino all’indicazione sui prati alla destra per il 536 Anello Zoldano AV1 che, senza particolari dislivelli nel bosco e costeggiando il San Sebastiano verso NE, arriva al bivio per il Viaz dei Cengioni (1620 m – 0.20’).
Si sale ripidamente dapprima nel bosco quindi all’aperto superando in successione ripidissimi, stretti e faticosi tornanti su sentiero a tratti poco solido ed alcuni salti rocciosi. Seguire i radi bolli e qualche ometto evitando le deviazioni di tracce meno marcate. Si arriva ad una prima cengia che presto si esaurisce dentro un breve canale con masso incastrato, piuttosto che superarlo al di sotto meglio in opposizione con brevi passi d’arrampicata al suo esterno. Oltre il passaggio ancora sentiero in salita a tratti ripida ed altri salti rocciosi quando la cengia si fa più marcata e si staglia sul suo successivo costone, inizio vero e proprio del Viaz (1900 m - 1.10’).
Se ne segue tranquillamente lo sviluppo a volte puntando apertamente verso il passo, altre volte addentrandosi nei rientri della parete alla sinistra. Con cautela si rientra una prima volta su terreno sicuro solo a tratti umido e successivamente si aggira una fiancata della parete per puntare al secondo delicato rientro. In successione due chiodi ed un mugo poco oltre possono prestarsi ad una assicurazione con corda fissa come pure per il breve tratto successivo che presenta una delicata esposizione. Dal punto più interno si approcciano i successivi metri su lastre inclinate ed una larga cengia. Questo tratto può essere umido e pericoloso con neve e ghiaccio in quanto sempre all’ombra. La quota rimane costante senza particolari variazioni alternando ancora qualche rientro ed uscita appena accennati e saliscendi poco accentuati, fino all’ultimo aggiramento che apre finalmente sulla parte alta del Van de Càleda con il gruppo del Tamer di fronte. A completamento del Viaz si scende qualche metro su una paretina verticale attrezzata solo con tre chiodi – eventuale sicura e doppia (2250 m – 1.10’).
Tra mughi e roccette tagliando in diagonale si risale lo spallone superiore. Qualche passo ancora solo appena esposto e si tocca un punto verde panoramico. Il sentiero continua dapprima in diagonale quindi punta deciso a risalire il ghiaione che con la terminale forc. di San Sebastiano divide la cima N dalla cresta S (2405 m – 0.40’).
Dalla forcella anche la traccia diventa più arrampicabile anche se il fondo rimane mobile fino alla panoramica cima (2488 m – 0.30’).

Dalla cima ritornare alla forcella e scendere il ghiaione per la traccia verso sinistra oppure dopo il primo tratto diretti nel mezzo. Si punta decisi in basso tra le due fiancate rocciose dove si incontra il 524 che proviene da sinistra – forc. La Porta. Si prosegue a destra scendendo a vista dove la morena si perde ed inizia un tratto tra mughi e roccette fino al bivio - a sinistra il rientro eventuale verso Pian de Càleda -, nei pressi di un piacevole sito con grossi massi e acqua di torrente per opportuna sosta (1900 m – 1.00’).
Si continua in quota a destra anche su breve cengia esposta attrezzata fino ad aggirare il Sasso di Càleda, raggiungendo nel bosco un pianoro erboso e dopo il superamento dell’ultimo colle punta in discesa su passo Duran (1601 m – 0.30’).

Chi volesse evitare il Viaz dei Cengioni, per cima S.Sebastiano può partire dal Pian de Càleda oppure sempre da passo Duran con il 524 verso SE fino al Van de Càleda. Il solo San Sebastiano non impiega tanto tempo per cui arrivarci dopo il Viaz dei Cengioni ripaga della fatica.
Si raccomanda attenzione lungo il viaz, eventualmente portare uno spezzone per i tre punti delicati: il superamento del masso incastrato, il secondo rientro esposto e la paretina finale.
Il panorama dalla comoda cima è notevole sulle numerose cime della zona ed oltre.

Dal Van de Càleda: 524 per forc. La Porta – Tamer / discesa versante opposto per biv. Angelini e rientro passo Duran con 536 Anello Zoldano.

2012
Enrico e Michele
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