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relazioni

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Dolomiti - Zoldano
Alleghesi ferrata - Civetta
3220 m
malga Grava 1630 m/cas. Pioda 1816 m
1600/1300 m
8/10 h
difficile
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rif. Torrani 2984 m-rif. Coldai 2132 m

Impagabili panorami lungo la ferrata ripagano la lunga e faticosa salita. Si propone una ben più valida alternativa al classico accesso dal rifugio Coldai che, seppur comportando un
maggior dislivello, si rivela invece meno faticoso e più regolare. La discesa lungo la ‘via normale’ deve essere considerata ormai come un impegnativo sentiero attrezzato da evitare col brutto tempo.

In val Zoldana dopo Forno alla frazione di Dont seguire la strada per passo Duran e passare l’abitato di Chiesa. Subito oltre una stretta stradina a brevi tratti sterrata porta in pochi chilometri e pochi tornanti presso la bella conca di Malga Grava a 1627 m.
Per chi volesse seguire il classico accesso proseguire sulla statale fino a Palafavera da dove si può salire con seggiovia fino a Col Marin e breve discesa a casera Pioda oppure seguire la stretta sterrata a piedi o in auto fino alla casera. Da qui seguire il 556 AV1 che velocemente porta al rif. Coldai in bella posizione (2132 m - 0.45’).

Da malga Grava seguire la sterrata a nord con indicazioni 557 sentiero Tivan – Coldai con salita leggera e qualche ampio tornante fino a forc. della Grava e poco oltre, al termine mulattiera, alla teleferica del rif. Torrani (1808 m – 0.30’).
Sempre a nord sul 557 in piacevole ascesa fino al bivio col 587 che scende a Pecol; continuare a sinistra in maggiore mai troppo ripida pendenza per circa 150 m ad un altro bivio che a sinistra porta col 558 a forc. delle Sasse – rif. Vazzoler. Continuare a destra sempre agevolmente fino ad una zona con grossi massi con bivio a sinistra indicante via normale da non considerare (2180 m – 1.00’).
Proseguire a destra e per pochi minuti in leggera discesa ad aggirare una paretina rocciosa oltre la quale si riprende a salire e ricongiungersi una seconda volta altro sentiero di discesa della via normale. Si continua a nord aggirando la base di un’alta parete oltre la quale si risale comodi un vallone ghiaioso arrivando sopra una spalla con vista sulla imminente forc. Schenal del Bech. Non portarsi sulla stessa ma seguire a sinistra evidenti tracce che risalgono con ripidi tornanti alcune balze rocciose e dopo alcuni metri di nuove funi ed un ulteriore ripida salita fin sotto l’attacco vero e proprio (2380 m – 0.30’).
Dal rif. Coldai seguire il 557 - sentiero Tivan a sud con fastidiosi saliscendi a superare canali e forcelle fino all’ultima Schenal del Bec dove si abbandona il sentiero normale e si segue una evidente traccia a sinistra senza perdere quota fino alla spalla di cui sopra che con ripide balze e alcune funi porta all’attacco poco sopra (2380 m – 1.00’/1.20’).
L’attacco può subito spiazzare l’idea sull’impegno della ferrata: staffe e funi superano alcuni metri esposti ma il resto del percorso è di tutt’altra e migliore natura. Superata la placca iniziale si risalgono in successione tre lunghi camini alternati a brevi cenge, gradoni rocciosi e divertenti balze sempre il tutto attrezzato e recentemente rivisto. A parte i pochissimi
punti con scale e staffe la ferrata è interamente arrampica bile (I – II e volendo alcuni passi superiori), e resa perciò meno faticosa considerata la sua lunghezza. Senza rischio di perdersi si asseconda il tracciato sempre accattivante anche se la fatica può iniziare a farsi sentire. I lunghi camini sono molto divertenti e dopo aver superato lo stretto e scuro passaggio finale dell’ultimo si sormonta una stretta e panoramica forcella con vista sul lago di Alleghe.
Oltre la forcella una comoda cengia con altri brevi passaggi rocciosi e quindi una aperta e panoramica zona di rocce e terreno rossastri che con ripida e faticosa salita conduce ad altre attrezzature sotto un’altra parete. Si sale in diagonale a sinistra con brevissimi camini e alcuni tratti con ripidi passi su sentiero giungendo presto sulla cresta aperta sui due versanti. Con linea evidente e poco ripida si segue la parte terminale della cresta fino a toccare la sabbiosa cima con relativa croce di ferro (3220 m – 3.00’).

Si seguono le tracce ed i bolli che con nuovo percorso più a destra ripidamente su terreno a volte instabile guida fin sotto una zona rocciosa dove sorge il piccolo rif. Torrani (2984 m – 0.20’).
Scendere dal rifugio verso sinistra su comodo sentiero lasciando il bivio per la ferrata Tissi sulla destra e portarsi con traversi rocciosi e ripide rocce fino all’inizio delle nuove attrezzature che a tratti su nuovo percorso facilitano la discesa sempre ripida e impegnativa e quanto mai banale. I tratti recentemente attrezzati si discostano a volte dal vecchio percorso e  tracciano anche lungo alcune placche verticali poco appigliate. Un breve tratto libero verso destra guida successivamente lungo uno scivoloso camino con funi, una esposta cengia levigata ed un ultimo salto in diagonale al cui culmine terminano i cavi e su veloci tornanti ghiaiosi al bivio (2370 m – 1.50’).
A sinistra per chi torna al Coldai con faticoso ed a tratti in salita rientro (2132 m - 1.30’).
A destra per rientrare a malga Grava continuare la discesa diretta fino al bivio toccato al mattino quindi a sud in veloce e comodissima discesa alla forc. della Grava e alla malga (1627 m – 1.00’).

Senza togliere nulla ai pregi del classico accesso dal rif. Coldai è provato che il percorso proposto, seppur con più dislivello, risulta meno faticoso; la salita – da iniziare con calma - è sempre omogenea e costante e soprattutto la discesa più diretta e veloce al punto di partenza. Si consiglia comunque di partire presto dalla malga e rientrare dalla ‘via normale’ prima di eventuali cambiamenti climatici del pomeriggio.
Stupenda la progressione sulle balze e lungo i tre lunghi camini contornati, col bel tempo, da impagabili panorami. Per chi ha confidenza alcuni passi possono essere superati poco più a destra o a sinistra - sempre assicurati – con brevi e divertenti passaggi oltre il II. Due parole sulla cosi detta ‘via normale’: più impegnativa e insidiosa della ferrata, non va sottovalutata sia per la lunghezza sia per la fatica. Se umido o bagnato diventa seriamente pericolosa e la quasi completa attrezzatura consiglia di assicurasi lungo lo sviluppo. Attenzione a non seguire talvolta gli sbiaditi bolli del vecchio percorso che fanno deviare dal percorso principale.

558 forc. delle Sasse / ferr. Tissi / rif. Vazzoler – 587 per Pecol – 557 sentiero Tivan / rif. Coldai 

2010
Luigi e Michele
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