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relazioni

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Dolomiti - Zoldano
Tissi ferrata - Civetta
3220 m
Chiesa-Malga Grava 1630 m
1500/1700 m
8/9 h
difficile
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rif. Torrani 2984 m

La storica ferrata è stata completamente ricostruita qualche centinaio di metri a destra del vecchio e dismesso percorso. Ripida ed a tratti aerea può presentare tratti umidi e bagnati da piogge dei giorni precedenti. A tratti forzata offre comunque scorci panoramici unici

Dalla Val Zoldana oltre Dont e Chiesa, oppure arrivando da passo Diran, si devia per la stretta stradina che in pochi minuti conduce a malga Grava - traffico regolamentato (1630 m).

Da malga Grava seguire la sterrata a nord con indicazioni 557 Tivan – Coldai con salita leggera e qualche ampio tornante fino a forc. della Grava e poco oltre, al termine mulattiera, alla teleferica del rif. Torrani (1808 m – 0.30’).
Ora a sinistra su 558 dapprima tra la vegetazione e presto sulle evidenti tracce sul largo ghiaione che con tornanti poco accentuati sale presto di livello. Si resta quasi al centro della ghiaiosa colata per poi spostarsi verso la parete di destra. Si raccoglie il sentiero che arriva da destra Anello Zoldano e poco sopra ad un grosso masso con chiare indicazioni a sinistra per Sentiero Angelini e biv. Grisetti. Si continua a destra in salita più accentuata seguendo i segnavia e la chiara traccia. Quando la pendenza smorza siamo ormai in vista della forc. delle Sasse che si rimonta con brevi passi su facili roccette a godere del vasto panorama del Van delle Sasse (2476 m – 1.30’).
Senza scendere direttamente nel Van si prosegue a destra in contenuta discesa sotto la parete della Civetta bassa. Ci si cala per circa settanta metri ad aggirare una costola della parete quindi in diagonale ascesa su faticose ghiaie fino al marcatamente segnalato attacco (ca 2600 m – 0.30’).
All’ombra della scura parete si salgono alcune rocce in facile arrampicata e coi primi tratti di fune ci si porta verso sinistra in salita ora su brevi diagonali ora su placche più verticali ma non ancora molto esposte. Alcuni canalini si alternano a brevi cenge sempre assicurati dalle funi ottimamente disposte con regolari e poco distanziati rinvii. Alcuni
tratti sprotetti si superano con facili passi in salita ma va sempre prestata attenzione ai ripidi salti sul ghiaione sottostante che si allontana sempre più. Le funi portano ora sotto la scura, verticale ed umida parete della cima di Tomè fino a sormontare una larga ma ripida ed esposta placca che corre in diagonale salita; qui alcuni chiodi aiutano gli appoggi sulla roccia che può essere anche bagnata.
L’incedere può essere rallentato dai continui cambi di moschettone sui numerosi rinvii ma questo consente di non avere troppa distanza tra essi. Quando la cengia si esaurisce si apre alla luce nei pressi di uno spigolo da superare in verticale ascesa con comodi appoggi a volte aiutati da piatti chiodi ben infissi nella roccia. Ci si sposta ora verso destra su di un traverso esposto ma ben protetto ed appoggiato e seguito da una facile risalita su roccette che fa riprendere fiato.
Si volge ancora a sinistra su altra cengia a tratti ben inclinata oppure con qualche passo orizzontale - possibili stillicidi dall’alta parete sulla roccia e sui cavi di protezione. Per un po’ il tracciato assume ora le caratteristiche di classica cengia quasi orizzontale con minore esposizione, seguito subito da altra verticale paretina. Ancora in traversata verticale su tratti anche bagnati, poi in leggera discesa a prendere una successiva aerea ma comoda cengia. Lontano alle nostre spalle si può intravvedere l’uscita dalla cengia Angelini della ferrata Costantini nei pressi del biv. Ghedini. Ora più facilmente su risalite attrezzate e brevi passi su cenge con lo sguardo ormai sul vicino Pian della Tenda, termine della ferrata. L’ultima cengia orizzontale lunga meno di un centinaio di metri presenta le ultime attrezzature depositando sul nevaio soprastante che va tagliato con attenzione fino al salto di roccette finale, anche attrezzato, sul Pian della Tenda (2929 m – 1.30’).
Ora solo gli ultimi metri di risalita per portarsi al piccolo ma salutare biv. Torrani (2984 m – 10’).
Dal bivacco, anche con alcuni primi metri di fune, si risalgono le retrostanti roccette e si seguono gli evidenti segnavia e le chiare tracce che con percorso non troppo diretto su ghiaie e sfasciumi portano alla mitica cima della Civetta (3220 m – 0.40’).

Una volta ridiscesi al bivacco in 20’/30’, si calano i primi metri comuni fino al bivio con la via normale a sinistra. La normale dalla Civetta non va assolutamente sottovalutata: lunga, ripida e piuttosto impegnativa presenta ora, dopo il primo terzo, continue attrezzature su tratti anche tecnici, in alcuni tratti discostandosi alquanto dal vecchio percorso. Dopo le prime ghiaie si superano in discesa divertenti salti fino a portarsi nei pressi di un largo nevaio che si lascia subito tornando verso destra. Ancora rocce da scendere seguendo i chiari segnavia con divertente camino anche evitabile a sinistra ma su scivolose ghiaie. Tracce ed attrezzature ancora a sinistra su comode rocce sempre nel ripido, quindi ancora a destra in verticale discesa attrezzata su placca di alcuni metri. Ora su lisce lastre inclinate mentre il panorama della Val Zoldana si compone in valle. Dopo un tratto libero su ghiaie un ultimo salto attrezzato in diagonale al cui termine si scende veloci su tornanti al bivio (2370 m – 1.45’).
A sinistra per il Sentiero Tivan al Coldai, a destra su 557 per rientrare a malga Grava. Continuare la discesa diretta fino al bivio intrapreso al mattino quindi a sud velocemente alla forc. della Grava ed alla malga (1627 m – 1.00’)

Ferrata decisamente meno appagante della sorella Alleghesi. Breve il tratto attrezzato ma giro lungo nella sua interezza. Percorso all’ombra e, in caso di piogge recenti, bagnato per lunghi tratti anche sui cavi e perciò da evitare in discesa quando bagnato. Ottimamente attrezzato senza eccessive distanze tra i rinvii. I panorami ripagano in ogni caso qualsiasi fatica.

Dalla risalita a forc. delle Sasse: al bivio a S per Sentiero Angelini – biv. Grisetti – passo Duran
Da forc. della Grava: a N 160 Pian del Crep – 586 Pecol – 557 Anello Zoldano / Sentiero Tivan
Da forc. delle Sasse: a S 558 Val delle Sasse – rif. Vazzoler – biv. Ghedini

2012
Serena, Danilo, Luca, Mauro e Michele
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