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relazioni

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Dolomiti - Agordino
Costantini ferrata – Moiazza Sud
2878 m
passo Duran 1601 m
1140/1370 m
8/9 h
molto difficile
►►►►
rif. Carestiato 1834 m–biv. Grisetti 2100–biv. Ghedini 2601 m

Una delle ferrate più impegnative delle Dolomiti che permette con un ampio giro ad anello di salire alla cima Moiazza Sud e scendere oltre lungo un ulteriore percorso attrezzato.

Da Agordo oppure da Dont nel Zoldano per passo Duran (1601 m). Si lascia il parcheggio con 549 che dietro il rif. Tomè porta con tranquillità al rif. Carestiato, eventuale punto di partenza per chi vi pernotta. (1834 m – 0.40’).

Con breve sentiero a N del rifugio si arriva all’evidente attacco in pochi minuti. Si inizia col superamento di spaccatura su pilastro e quindi la parete iniziale in diagonale verso sinistra che in certi punti presenta negli appigli evidenti segni di usura. Si continua su cengia verso sinistra alternando risalite attrezzate a ripidi tratti di sentiero roccioso fino a quello che precedentemente era il punto chiave: un traverso verticale di quasi dieci metri ora risistemato e facilitato nella progressione, essendo presenti alcuni nuovi scalini nella roccia anche nella prima metà, dove prima si doveva progredire in trazione fino all’unico cambio. Si continua con qualche gradino di ferro e soprattutto arrampicate su caminetti e spigoli esposti, peraltro ben sviluppati nella progressione. Si raggiunge la prima possibilità di rientro anticipato lungo la cengia delle Masenade. Sulla sinistra un sentiero su cengia in discesa porta a tagliare la parete fino a scendere a valle del sentiero di ritorno e con il 554 riporta al rifugio. Il tracciato continua con tratti attrezzati sempre ben sviluppati, salti di roccia e risalite su sentiero fino al punto più alto della prima parte: il crinale della cresta delle Masenade (2737 m – 2.30’).
Ora si segue la cresta verso sinistra con spettacolari visioni, in leggera discesa fino al punto più basso: la forc. Delle Masenade (2640 m – 0.30’). Da questo punto il secondo rientro anticipato tagliando giù a destra sul Vant della Moiazza fino al biv. Grisetti (2100 m – 0.30’) e rientro a passo Duran (1601 m – 1.40’).
Dal bivio si risale un tratto attrezzato e quindi il faticoso ghiaione che guida alla base della Moiazza Sud (1785 m – 0.30’).
La digressione alla vicina cima presenta un approccio impegnativo. Si supera la prima paretina attrezzata e dapprima su cengia ed infine su sentiero detritico si raggiunge la cima (2878 m – 0.30’).
Si ridiscende alla spalla sud-est della Moiazza e si percorre in leggera discesa la stupenda Cengia Angelini tra strapiombi e panorami chiudendo su discesa più marcata presso forc. delle Nevere con il biv. Ghedini (2601 m – 0.30’).

Dal biv. Ghedini inizia il vero tracciato di discesa, anch’esso per lo più considerato come parte integrante della ferrata. Il percorso scende sempre ripidamente per 800 metri ora più lungamente attrezzato, attraverso il fianco destro della gola della Lavina dei Cantoni. Rocce gradinate, dirupi e ghiaioni talvolta poco stabili fino a che il sentiero calma tra residue frane e si innesta nel 554 AV1 (1780 m – 1.30’/2.00’).
Ora a sinistra in leggerissima salita fino al rif. Carestiato (1834 m – 0.30’) ed a passo Duran (1601 m – 0.20’).

Considerata la più impegnativa delle Dolomiti, sicuramente non per difficoltà tecniche ma per la completezza del tracciato. Lunga, faticosa, esposta e con un pesante ghiaione da risalire a circa metà percorso dopo aver ridisceso per un centinaio di metri. Ad inizio stagione il nevaio presso il biv. Ghedini è l’unico punto dove poter far scorta d’acqua mentre i punti di uscita dalla lunga ferrata sono due: a metà della parete iniziale e sulla cresta sommitale. Il tratto più bello resta la Cengia Angelini mentre le arrampicate iniziali presentano ormai nella roccia segni di eccessiva frequentazione.
Con la via di fuga lungo la cengia Masenade dopo il traverso è possibile tagliare ben prima della discesa al biv. Grisetti. A proposito di questa possibilità: in caso di nebbia può non essere facile seguire i segnavia nella discesa del Vant del La Moiazza, ma facendo attenzione ad eventuali salti è sufficiente puntare diritti fino ad incrociare l’evidente sentiero che a destra trova il 578 Anello Zoldano.

Dal rif. Carestiato: 547/548 ad O per Agordo - 554 AV1 a N per rif. Tissi
Dal biv. Ghedini: a N per il Vant delle Nevere per rif. Vazzoler

2010
Luigi e Michele
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