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Cento sentieri: 1915-2015
Potremmo dedicare un sentiero particolare per ogni anno trascorso ormai dalla Grande Guerra.
Cento sentieri, seppur in realtà siamo molti di più, a testimonianza di un evento così tragico, così devastante, così tremendo. Chissà se, in mancanza di un tale conflitto, le nostre montagne avrebbero potuto essere diverse. Risulterebbero meno importanti oppure meno interessanti?Chi conosce le Dolomiti probabilmente non ha dubbi. Restano in ogni caso un patrimonio della natura spettacolare. Ma la tragica ironia della storia, come talvolta accade, le ha accomunate a qualcosa di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno. Tutti... esclusi coloro che non hanno esitato a condannare intere generazioni di gente umile, semplice ed amante delle proprie vallate ad un destino, a dir poco, infame. Come l'animo, se ce ne possa essere stata traccia, di quelli che in nome di mire belligeranti si sono dissetati alla fonte della stupidità, dell'egoismo, dell'abominio.
Come ogni conflitto che purtroppo la storia testimonia con le proprie cicatrici.
Le nostre montagne, così uniche e spettacolari, sono ormai indissolubilmente legate a tutti i tragici eventi della Grande Guerra. Ne portano tutti i segni, le ferite, i ricordi, di ogni tragico scontro che le hanno viste protagoniste, loro malgrado, per quei bui e tristi anni.
Percorrendo i tantissimi sentieri che conservano traccia di quelle vicende ci si immerge nella storia. Oltre la lettura di un libro, si assorbe l'ambiente che ha accolto la vita e la morte di tante persone. Le mulattiere, le fortificazioni, le gallerie, i sentieri d'arroccamento fanno parte del vestito dei pendi, delle pareti, delle cime. E non muta la struggente sensazione che ci pervade neanche quando ritorniamo per l'ennesima volta sugli stessi passi, sugli stessi luoghi.